E’ appena passata la Festa della Liberazione, il 25 aprile, mi sento di esplicitare alcuni punti fermi.
La Costituzione della Repubblica è antifascista non solo per i principi in essa contenuti, ma anche per il percorso storico e giuridico che condusse alla sua discussione ed approvazione.
Cominciamo dalla storia. Nel gennaio del 1944 si riunì a Bari, il congresso del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N), che mise le basi di una procedura per arrivare, ad Italia liberata, ad una nuova Costituzione votata da un’Assemblea costituente eletta dal popolo.
Il C.LN., composto da Democrazia Cristiana, Partito Comunista Italiano, Partito d’Azione, Partito Democratico del Lavoro, Partito Socialista di Unità Proletaria, Partito Liberale Italiano, che erano i partiti che costituirono l’espressione politica della Resistenza, decise di porre il tema di una nuova Costituzione derivante dal potere costituente del popolo italiano, non solo per segnare una cesura con il regime fascista, ma anche per superare, non tornare, alla “traballante” liberaldemocrazia pre fascista.
Voglio sottolineare che il tema dell’elezione di un’Assemblea costituente con il compito di votare una nuova Costituzione assunse, anche per i conseguenti sviluppi giuridici, un ruolo fondamentale e di base della ricostruzione della nostra identità di Stato, che viene ancora prima della questione istituzionale della scelta tra Monarchia e Repubblica.
Infatti le norme giuridiche che portarono all’ appuntamento elettorale del 2 giugno 1946, con l’elezione, lo stesso giorno del referendum tra Monarchia e Repubblica, dell’ Assemblea costituente, prevedevano una nuova Costituzione, in sostituzione e superamento dello Statuto albertino del 1848, anche se il referendum l’avesse vinto la Monarchia e l’ Italia avesse continuato ad essere un regno.
Fu la prospettiva di una nuova Costituzione, per uno Stato nuovo, l’unico denominatore comune delle forze antifasciste riunite nel Comitato di Liberazione Nazionale, mentre la scelta repubblicana divise i partiti dello stesso comitato.
† L’Ascensione in cielo di Gesù non è uno show, preannuncia la nostra comunione con Dio alla fine dei tempi (di Andrea Marsiletti)
E’ grazie al ruolo della Resistenza se il popolo italiano ha potuto esercitare un autonomo potere costituente a differenza di Germania e Giappone, le altre due maggiori potenze dell’ “Asse Roma – Berlino – Tokio”, che vissero il loro passaggio da paesi sconfitti e totalitari alla democrazia, facendosi imporre o dettare i loro nuovi assetti costituzionali dai vincitori.
Spero con queste poche parole, che hanno toccato gli aspetti storici e giuridici, sul binomio Resistenza – Costituzione, di aver dato un contributo per chiarire alcuni elementari concetti, che nulla tolgono ad una valutazione storica dei vari avvenimenti che segnarono la guerra di liberazione in Italia che fu anche una guerra civile.
Stefano Gelati

