Dopo la presenza al Festival CinemAmbiente di Torino dello scorso giugno, VOCI D’ACQUA, l’ultimo progetto del filmmaker Fabio Pasini, sarà proiettato il prossimo sabato 10 settembre a Venezia nell’ambito della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, alle ore 12.15, nello Spazio Regione del Veneto/ Veneto Film Commission, Hotel Excelsior, Lido di Venezia, alla presenza dell’autore di San Secondo Parmense e grazie al sostegno della Polesine Film Commission.
Nato letteralmente lungo il corso del Po, VOCI D’ACQUA è un tributo d’amore e rispetto al Grande Fiume.
«Volevo raccontare il mondo dei fiumi in cui vivo, il Taro e il Po. “Voci d’acqua” prende spunto dalla discesa che ho fatto con mio figlio Brenno di dodici anni. Siamo partiti da casa, abitiamo di fianco all’argine del Taro, e con le nostre canoe siamo arrivati al mare, mentre Barbara con Ella, nostra figlia di nove anni, hanno fatto lo stesso tragitto in bicicletta».
«Incontri casuali e fortuiti mi hanno permesso di conoscere le tante realtà diverse di questo ambiente. Ne è venuto fuori un racconto corale che fa una fotografia dell’oggi di questo grande/piccolo mondo.
Ho preferito evitare la ripresa diretta per togliere dall’imbarazzo molti intervistati e dare più spazio alle immagini. È un documentario che cerca di far vivere allo spettatore un’esperienza quasi diretta, come se ci si ritrovasse lì in mezzo a questa natura, per molti impensata, accompagnati da queste narrazioni. L’intento è far conoscere o ricordare il Grande Fiume, un grande spot d’amore descritto in una trentina di storie.
Alla musica ha pensato Elisa, che vive in un paese rivierasco, ed alla canzone finale Sandro, anche lui nato e vissuto vicino all’argine del Grande Fiume».
Il progetto, realizzato con il patrocinio di Legambiente Aironi del Po e WWF Rovigo, e con la collaborazione di diverse amministrazioni comunali, prende corpo da domande innate all’ethos pasiniano: “Abbiamo bisogno della Natura, di spazi improduttivi e silenziosi, di un luogo dell’anima? Può esistere un luogo del genere nell’area più produttiva d’Italia? In un mondo che non torna indietro, ma sa riflettere sul passato, si può pensare al futuro?
Ecco dunque una testimonianza dell’oggi che non ricerca un Eden perduto o un passato tribolato e virtuoso, ma uno spaccato della quotidianità che si intreccia con storie vissute. Un racconto di immagini dal taglio fotografico in cui il filo narrativo segue il pensiero dei protagonisti che con voce fuoricampo raccontano il proprio bisogno di vivere le acque lungo l’asta del Grande Fiume. Una descrizione eterogenea che mostra tutte le contraddizioni del presente in una Natura che sa regalare ancora spazi selvaggi impensabili. È la (ri-)scoperta di un luogo del cuore capace di aiutare l’economia e la necessità di evasione.
Al film è peraltro intrecciato un altro progetto, il volume VIE D’ACQUA, scritto proprio in occasione della discesa in canoa lungo il Po, nove giorni raccontati nel tipico stile “in presa diretta” che Pasini adotta nei suoi racconti di viaggio per non perdere la veridicità del momento e restituirne l’esperienza più immediata e meno edulcorata possibile.
Nato a San Secondo Parmense nel 1968, Fabio Pasini unisce la lunga esperienza in campo sportivo ed esplorativo alla professione di scrittore, documentarista e fotografo. Tra i suoi ultimi lavori autoriali: il cortometraggio “Luoghi” (‘22), il libro “Vie d’acqua” (‘22), il documentario “Ella e l’ultimo cacciatore” (‘21), il libro “Andare” (‘20), il cortometraggio “Carano non è Pamplona” (‘18), il libro “Dal Garda alla Marmolada – trekking e pensieri sul fronte della Prima Guerra Mondiale” (‘17), la mostra fotografica “ZHDAT’” (‘17).
Sito: www.fabiopasini.com
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