Il bamboccino

23 Gennaio 2010
SMA MODENA
lombatti_mar24

22/01/2010
 
Me lo immagino all’Università… “Ragazzi oggi non c’è Brunetta: ha un incontro politico di vertice”. Dopo uno svaccato “Olé” del coro pseudo bocconiano, mi prefiguro la risposta media
dello svogliato bamboccione: “echissenefrega”… “tanto dice sempre le stesse cose”.
In effetti Brunetta dice più o meno sempre quello che ti aspetti… Esattamente come i Prof universitari. Che fanno battutine a macchinetta – credendo di risultare simpatici agli eterni adolescenti che si prendono la briga di seguire, spesso per convenienza presenzialista – salvo
poi esercitare la stronzaggine durante gli esami.
A differenza dei suoi colleghi accademici, pur essendo senza portafoglio (chissà perché poi, dato che è economista, come dice lui “a differenza di Tremonti”), il Brunetta ha molta più visibilità…
E questo nonostante la statura.
Eccolo dunque, probabilmente reduce da un convegno nei paesi del nord Europa, enunciare un principio che tutti più o meno sanno, dagli anni ’60, ovvero ancora prima che l’Erasmus prendesse piede: lassù (altro che in Padania) i ragazzi escono di casa molto prima che nel pigro sud dell’Europa, dove il triangolo Dio-Patria-Mamma continua a mietere vittime sull’altare dell’arcaicità e il cattolicesimo social-solidale si ostina a tutelare i bamboccioni, nonostante la diminuzione dei frequentanti la Messa e dei votanti a sinistra dovrebbe indurre qualcuno a cambiare strategia.
Per fortuna abbiamo il ministro bamboccino, che con la sua bella scoperta trimestrale dell’acqua calda, per legge obbligherà i neodiciotteni a sgomberare di casa… Magari a favore di una dependance nei pressi della cantina, oppure (ahimé) nel pied-a-terre del papà, in cui lo stesso non potrà più farsi gli affari suoi.
Così, mentre Craxi è riabilitato, sull’altare promiscuo di un paio di riforme probabilmente orrende che ci attendono (scommetto che una di queste si chiamerà “Riforma Baffino”, che fa rima con Bettino), per dare un colpo d’ala al grigiore politico, continuiamo a sperare nei colpi di genio dell’economista bamboccino.