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09/09/2010
h.21.00
Il Museo Guatelli arriva in città. Tutti gli oggetti del quotidiano che Ettore Guatelli negli anni ha raccolto e conservato a Ozzano, nella struttura che oggi è il “suo” museo, “sbarcano” a Parma.
E lo fanno attraverso gli scatti di Valerio Tosi, giovane artista fidentino scomparso improvvisamente alla fine dell’inverno del 2002. Tosi, pittore, fotografo e saggista nato a Fidenza nel 1973, il Museo Guatelli lo visitò pochi mesi prima di morire, e ne rimase affascinato: al punto che tornò più volte a fotografarlo, in scatti originali e tutt’altro che consueti, ricchi di una vitalità, di una luce e di un’inventiva speciali. Delle 400 fotografie realizzate Tosi ne scelse 150, che poi stampò in una serie di libretti. Quaranta di quelle 150 immagini compongono ora la mostra “Il museo Guatelli in città.
La narrazione del quotidiano – Fotografie di Valerio Tosi”, inaugurata oggi pomeriggio a Palazzo Giordani e aperta fino al 3 ottobre. Una mostra che arriva nel decennale della scomparsa di Ettore Guatelli, e che “ci pare un giusto tributo a Ettore e a Valerio Tosi”, ha detto oggi l’assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Romanini. “È una delle iniziative che riguardano il decennale della morte di Guatelli, un decennale in cui noi come Provincia – ha aggiunto – abbiamo voluto rafforzare l’idea del Museo Guatelli come perno della rete dei musei del territorio. Qui emerge molto bene uno dei piani di lettura che il museo può avere: il museo infatti è anche luogo che attira interesse per l’arte contemporanea. Non è un caso che Valerio Tosi, artista, fotografo, impegnato nello Csac dell’Università, qui abbia trovato l’ispirazione per questi scatti straordinari”.
L’esposizione è promossa dalla Provincia con la Fondazione Museo Guatelli, ed è curata da Mario Turci, Paolo Barbaro e dall’Associazione Amici di Valerio FuturTosi.
“Questo è l’ultimo ciclo di opere fotografiche ideate da Valerio Tosi, e l’esposizione dimostra tutto il suo valore d’artista. Dimostra la qualità di un artista che nonostante la scomparsa ha la possibilità di durare nel tempo e di persistere attraverso la sua opera”, ha spiegato Manuela Bartolotti dell’Associazione Amici di Valerio FuturTosi, intervenuta anche a nome della famiglia Tosi (presente con il fratello e la mamma di Valerio). “Valerio è entrato nel Museo Guatelli insieme a due amici e ha fatto un lavoro poderoso. Come fotografo aveva sempre lavorato a colori – ha osservato Paolo Barbaro – ma per queste immagini su oggetti fermi ha scelto il bianco e nero. Il suo obiettivo era quello di dare vita nuova a questi oggetti fermi, di dare loro un dinamismo. Lo ha fatto con accenti anche futuristi, anche girando intorno agli oggetti, e ha creato una galleria d’immagini che a tutti gli effetti è un anticatalogo, cioè che ha caratteri opposti rispetto a quelli consueti di un catalogo”.
“Lo sguardo di Tosi ci offre una nuova interpretazione dell’opera di Ettore Guatelli. Valerio Tosi, attraverso il suo occhio fotografico, ci restituisce un museo popolato da solitudini eloquenti. Tosi indaga gli oggetti del museo Guatelli cercando di sorprenderli, quando non sono celati dall’ovvio, per scovarne l’anima”, ha spiegato il direttore del Museo Guatelli Mario Turci, che ha ringraziato “la famiglia Tosi e Paolo Barbaro per averci offerto questa possibilità” e ha annunciato l’intenzione di dare un seguito a questa iniziativa: “Sono qualche centinaio le immagini della ricerca di Valerio Tosi al Guatelli. Vorremmo, in collaborazione con la famiglia, avviare un progetto pluriennale di esposizioni dedicate agli aspetti dello sguardo di Valerio al museo”.
La mostra, inserita nella rassegna “Arte a Palazzo Giordani” della Provincia, sarà aperta fino al 3 ottobre dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 18,30, e il venerdì dalle 8 alle 17. Nel periodo di apertura dell’esposizione, al Parma Point di via Garibaldi saranno proiettate testimonianze video della mostra in corso.
Valerio Tosi
Nato a Fidenza nel 1973, Valerio Tosi nel 1992 si diploma maestro d’arte in discipline pittoriche, e nel 2000 si laurea in Lettere moderne all’Università di Parma con una tesi, con la guida di Arturo Carlo Quintavalle, su Ruggero Savinio e i pittori italiani della generazione degli anni Trenta. Nel 2001 lavora alla Sezione Progetto del Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Csac) dell’Università di Parma. Dal 1996 si dedica intensamente alla pittura, alla fotografia e alla saggistica, in gran parte inedita. Muore improvvisamente alla fine dell’inverno 2002. L’opera di Valerio Tosi è oggi custodita dall’Associazione Amici di Valerio FuturTosi.
Il Museo Ettore Guatelli
Il museo raccoglie oggetti di uso quotidiano, arredi e attrezzi testimoni della vita dell’uomo. Tra le tante definizioni che usava per descrivere la sua raccolta, Ettore Guatelli ricorreva spesso a quella di “museo dell’ovvio” oppure di “museo del quotidiano”. Gli oggetti che recuperava ed esponeva non erano infatti pezzi rari o preziosi come quelli di molti musei tradizionali, ma erano cose d’uso comune, che ancora oggi conservano l’impronta di chi, usandole quotidianamente, le ha consumate fino al punto di farle diventare parte di sé.
Martelli, pinze, pale, forbici, botti, scarpe, scodelle e molto altro rivestono le pareti seguendo semplici motivi geometrici, riempiono i mobili e le mensole di questo museo, creando un effetto scenografico carico di suggestioni visive e capace di evocare gesti quotidiani di vita contadina. Gli oggetti del museo sono circa 60.000.