

Il percorso di elaborazione del programma del centrosinistra è giunto nella sua fase finale. Subito dopo inizierà quello per la scelta del candidato sindaco. Abbiamo intervistato Beppe Negri, vicesegretario provinciale del Pd.
In una tua intervista del novembre 2020 dichiarasti che il Pd avrebbe dovuto essere protagonista all’interno di un’alleanza che comprendeva anche Effetto Parma. Pensi fin qui lo sia stato?
Confermo senza esitazioni, e credo la miglior riprova venga dal costruttivo percorso del tavolo di coalizione. E sul fronte interno dai congressi provinciale e cittadino del Pd che hanno legittimato una visione per Parma più ampia e scevra da protagonismi, che oltretutto non mi sembrano troppo supportati e che avrebbero il solo effetto di indebolire il centro sinistra, in cui invece c’è bisogno di compattarsi, perché vi sono valori condivisi, competenze e figure che hanno cultura di governo.
A che punto siamo con la stesura del programma del centrosinistra?
Alle battute finali per esporre alla città, con una conferenza stampa congiunta, il patrimonio comune della coalizione, con i capisaldi su welfare, sostenibilità, cultura e infrastrutture, dimostrando come si sta insieme e il progetto per il bene comune da offrire al candidato sindaco, guardando al futuro. Trovo sterile la discussione sul tasso di continuità rispetto al passato, sia perché le scorie della pandemia in ambito sia sanitario che sociale, le accresciute disuguaglianze e la necessità di ripensare la vivibilità complessiva di Parma impongono un cambio di passo e competenze sempre più qualificate, sia perché è evidente che ogni amministrazione porta con sé la propria idea di città, per cui la discontinuità è nei fatti. Poi ogni lista si caratterizzerà con le proprie peculiarità su alcuni specifici temi.
Noi abbiamo portato al tavolo, dopo la discussione interna nei circoli, i risultati del lavoro fatto dalla segreteria cittadina con l’apporto del gruppo consiliare, riassunto nel documento di “RiGenerazioni Immagina Parma” (clicca qui) e abbiamo espresso posizioni chiare sui temi caldi, a partire dal sociale con le misure contro la povertà ed il percorso verso la Case di Comunità, difendendo sempre le politiche attive del lavoro e la sua sicurezza e dignità, sulla transizione ecoambientale per aver davvero una città di prossimità, pulita accessibile e in sintonia con il sostegno al commercio ed al turismo, sulla sicurezza per combattere il degrado e la criminalità, per quanto compete all’amministrazione ma in stretta sinergia con le forze dell’ordine, sull’eccellenza e fruibilità dell’offerta culturale, sulle infrastrutture in ottica di area vasta a partire dal completamento della Pontremolese e la migliore connessione con l’Alta Velocità, che potranno in prospettiva dare un senso anche allo sviluppo dell’aeroporto in specie per i voli passeggeri in presenza di un progetto sostenibile, sulla rigenerazione urbana in cui inserire la sistemazione della Cittadella ed anche, ma con le cautele che abbiamo chiesto, il progetto del nuovo stadio.
Il segretario cittadino Michele Vanolli ha dichiarato che il Pd proporrà alla discussione del tavolo del coalizione un suo candidato espressione diretta o di area. Qual è la tua opinione a riguardo?
Il PD, che ha fatto con trasparenza il proprio congresso democratico, ha il diritto dovere di formulare le proprie proposte, a partire dai segretari che hanno la legittimazione politica, anche perché ha al proprio interno le risorse per candidature di assoluto livello, senza tuttavia alcun pregiudizio o veti a priori rispetto ad altre proposte o candidati civici, sempre all’interno dei nostri valori di riformismo e solidarietà. L’importante è che il candidato raccolga il consenso più ampio, senza fughe in avanti, anche se è ora di avviare la discussione.
Qualcuno vede le primarie più vicine, considerato che il centrosinistra potrebbe non riuscire a compattarsi su un nome. Nel caso ti potresti candidare?
Intanto credo che il lavoro svolto e di cui va ringraziata tutta la coalizione di centro sinistra possa trovare un interprete all’altezza e condiviso ed anzi dovremmo augurarcelo. Poi preferisco parlare di programmi piuttosto che di primarie, che sono di certo uno strumento previsto e da non demonizzare, ma vanno sempre considerate e calate nel contesto locale, ove non hanno portato grandi risultati ed in questa occasione risulterebbero tardive e poco comprensibili, oltre ad una richiesta che talvolta sembra eterodiretta rispetto alla nostra comunità. Con questi presupposti ho già risposto anche all’ultima parte della domanda perché ho sempre pensato per le esigenze collettive e non individualmente.
Al di là delle dichiarazioni pubbliche o private di indisponibilità, pensi che Effetto Parma potrebbe appoggiare un candidato sindaco proposto dal Pd?
Il tema è trovare il migliore interprete senza filosofare sulle provenienze. Poi credo di sì, anche se bisognerebbe chiederlo a loro come agli altri che fanno parte della coalizione, ma è evidente che se ci fossero dei veti aprioristici varrebbe ancor di più lo stesso discorso fatto prima. Piuttosto ci vogliono caratteristiche precise per il profilo ottimale, ovvero competenza anzitutto, riconoscibilità, autorevolezza, idee e progetti innovativi in grado di calare utilmente sul territorio le risorse del PNRR, capacità di relazionarsi con le imprese, il mondo del lavoro, l’associazionismo ed il volontariato, cultura sia in senso politico che in generale, ed empatia. Credo ve ne siano ben più nella nostra area rispetto al centro destra e soprattutto credo che in prospettiva sia molto meglio per Parma.
Andrea Marsiletti