INTERVISTA – Stefano Secchi: “Volevo le primarie e Lavagetto sindaco. Guerra sta governando bene e oggi abbiamo due amministratori di qualità, diversi e complementari, alla guida della città”

Stefano Secchi

Stefano Secchi, consulente di marketing ed esperto di statistica, è stato uno dei promotori di BiDiMedia, oltre che attento osservatore della politica locale.

Lo abbiamo intervistato.

Mai come in queste ultime elezioni politiche i sondaggi di BiDiMedia sono stati rilanciati e rilanciati da tutti i giornali e politici nazionali. A cosa è dovuto questo salto di qualità?

Sì, negli ultimi dodici mesi i sondaggi di BiDiMedia hanno avuto una notevole visibilità mediatica e anche un importante riscontro commerciale. BiDiMedia ha iniziato l’attività nel 2011come blog di giovani appassionati di statistica politica e sondaggi ma solo dal 2018 ha iniziato a realizzare propri sondaggi. Ha puntato per primo sul metodo CAWI (sondaggi via web) immaginando che il web avrebbe integrato e, forse, anche sostituito il telefono come strumento chiave per i sondaggi.

Questa scelta ha consentito a BiDiMedia di sviluppare un know how unico nel mercato dei sondaggi. Una specializzazione che ora sta ottenendo significativi riconoscimenti sia commerciali che d immagine. La garanzia di risultati affidabili (come si è visto bene anche a Parma con i 5 sondaggi realizzati nei mesi precedenti le elezioni comunali) ed i prezzi competitivi del metodo CAWI hanno quindi determinato il successo ottenuto in occasione della tornata elettorale del 25 settembre.

Come pensi finirà la questione cargo a Parma?

Il tema dei cargo è da tempo al centro del dibattito pubblico a Parma ed anche BiDiMedia nel novembre2021 aveva sondato opinione dei parmigiani con 1.000 interviste che avevano evidenziato il 65% di no ai cargo. E quindi il no espresso in campagna elettorale da tutti i candidati sindaco ha politicamente raccolto questa chiara indicazione dei cittadini di Parma.

Ora il dibattito è ancora aperto ma penso che la giunta comunale continuerà a confermare quanto sostenuto in campagna elettorale ed anche dopo.

Del resto aprire ai cargo e, quindi, all’allungamento della pista sarebbe un clamoroso autogol che Guerra e Lavagetto non credo vorranno fare.



Sei stato uno dei sostenitori delle primarie a Parma per la scelta del candidato sindaco (leggi). Col senno di poi, sarebbe stato meglio o peggio per il centrosinistra?

Sì, l’anno scorso anch’io ho promosso l’appello per le primarie del centrosinistra. E penso ancora che le primarie siano il giusto metodo per scegliere il candidato a una carica di governo perché la buona politica ha bisogno di ampliare la partecipazione civica. Il PD di Parma ha scelto legittimamente una strada diversa ma devo riconoscere che l’empatia personale e la lucidità politica dimostrate da Michele Guerra in campagna elettorale hanno validato quella scelta. Ma anche la decisione di Lorenzo Lavagetto di accettare la scelta del PD e di collaborare con Guerra credo sia stato un elemento determinante per il successo del centrosinistra. E così oggi abbiamo due amministratori di qualità alla guida della città.

Come valuti questi primi mesi di Michele Guerra?

Cinque mesi sono pochi per esprimere una valutazione consistente sul nuovo sindaco ma la partenza mi sembra più che positiva. Dialogo vero con le opposizioni, metodo partecipato per il nuovo Tardini, conferma del no ai cargo sono state tre decisioni importanti che segnano un’evidente discontinuità con le politiche di Federico Pizzarotti. Ora, però, spero ci sarà anche un forte impegno per la rigenerazione urbana a partire dai quartieri periferici più bisognosi d interventi (Oltretorrente e San Leonardo) senza dimenticare ovviamente il centro storico (e penso in particolare alla necessita’ di un progetto di restyling e rilancio della Ghiaia). La rigenerazione urbana penso proprio sarà la vera prova di maturità per la nuova giunta.

So che lo conosci bene, quale ruolo ha e dovrà avere Lorenzo Lavagetto all’interno dell’Amministrazione Guerra?

Lo confesso: speravo che Lorenzo Lavagetto potesse fare il sindaco per garantire una città più inclusiva e all’avanguardia nella transizione ecologica.

Ma ora l’assetto che lo vede lavorare insieme a Guerra mi pare davvero molto positivo: due profili politicamente diversi ma pienamente complementari.

I tanti voti ottenuti ed anche le importanti deleghe, non solo la cultura ma anche e soprattutto il personale e le partecipate, danno a Lavagetto un ruolo meno visibile rispetto a Guerra ma comunque decisivo. Ed è importante che il Comune si sia già dato un nuovo assetto organizzativo: rilanciare l’Ente con un approccio partecipativo dei dipendenti è una sfida che penso sarà prioritaria per Lavagetto, che avrà quindi la responsabilità di dimostrare concretamente che la sinistra fa bene alla nostra città!

Andrea Marsiletti

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