
Intervista all’esperto di finanza Gianni Bandiera, parmigiano d’adozione, autore di varie opere e di un manuale di Finanza (“Finanza? Si, grazie! Ma…” – Stampa alternativa). Ha creato il corso FinanziariaMente, l’unico corso che spiega le basi della finanza in poche ore.
Il prossimo evento si terrà a Parma il 25 novembre
A quanto ammonta oggi il risparmio medio delle famiglie italiane?
A dispetto del malcontento generale l’italiano è ancora un popolo di risparmiatori. La ricchezza totale sfiora i 4 mila miliardi di euro. Questo non ci esime dall’affrontare le sfide che questa massa ci pone, fatto anche il conto che tale massa non produce 80.000 euro a testa come direbbe la matematica di Trilussa. Il 10% (circa sei milioni di italiani) detiene circa il 50% del totale. Fino a pochi anni fa il ceto medio era lo zoccolo duro che garantiva la crescita al Paese, da anni si assiste da anni a un lento declino di questa parte fondamentale della nostra economia. La finanza potrebbe essere un alleato, non l’unico, per generare ricchezza.
Quali sono i rischi per i risparmiatori oggi, rispetto al passato?Un investitore poco preparato rischia moltissimo.
E l’italiano medio, che rappresenta purtroppo la stragrande maggioranza, non capisce nulla o quasi di investimenti e gestione del risparmio.
Altro problema è l’allocazione del risparmio. Nonostante la crisi immobiliare molti sono ancora affezionati all’investimento immobiliare percepito, a torto, come il più sicuro, oppure ad altre forme di risparmio sicuri e facilmente liquidabili. Un risparmiatore che approccia lo sportello bancario senza nessuna formazione si sta immolando al sacrificio. Questo non dipende solo dall’etica di chi propone un investimento, ma dalla assoluta mancanza di progettazione.
Quando si pensa al risparmio si dovrebbe ragionare su vari orizzonti temporali. Sulla protezione del capitale, sulla sua crescita, su come attenuare i rischi cercando di fare crescere il capitale non solo per proteggerlo dall’inflazione. Molti continuano a giocare in difesa perché sono diffidenti verso strumenti più efficaci che dovrebbero essere conosciuti e affrontati con maggiore serenità. Mi riferisco, ad esempio, al piano di accumulo di capitale e al fondo pensione, due strumenti poco utilizzati da molte persone perché ritenuti troppo rischiosi o con orizzonti temporali troppo lunghi.
Il rischio vero è che a furia di scansare investimenti corretti senza conoscenza finanziaria si può finire nelle grinfie del bravo venditore che propone ‘l’investimento ideale’ che per definizione non esiste. I risultati potrebbero essere catastrofici.
Altro rischio è quello di pensare che tutti gli intermediari siano uguali. Durante i mei corsi spiego come scegliere il consulente adatto, anche facendo una domanda segreta che riesce a stabilire in modo insindacabile la correttezza o meno dell’interlocutore.
Qual è il livello medio di conoscenza finanziaria?
Chiariamo la faccenda una volta per tutte. Chi vende prodotti finanziari opera in conflitto di interessi. Questo anche se il risparmiatore dovesse imparare le basi della materia.
Ma è ovvio che se si imparano le basi, i rudimenti minimi, è più semplice investire correttamente. Quando si impara a progettare e a diversificare gli investimenti difficilmente si cade nello sconforto o nel terrore.
Nei Paesi finanziariamente più evoluti è fisiologico prendersi cura del proprio patrimonio. Si legge, ci si informa, si studia.
Questo anche per motivazioni ‘storiche’, dove lo Stato non ha garantito generosamente la pensione e la protezione è normale dedicarsi al proprio benessere finanziario.
Quali suggerimenti ti sentiresti di dare oggi a un risparmiatore?
Non pensare che tutte le banche e gli intermediari siano uguali. L’istituto o il consulente finanziario a cui affidiamo i nostri soldi va selezionato con cura e metodo. Non tenere troppi soldi in liquidità, tipico atteggiamento di chi ha paura degli intermediari o di chi non sa discriminare gli strumenti utili con quelli inutili o dannosi.
Cosa più importante: iniziate a informarsi bene. Esistono siti internet, libri di comunicazione base che devono essere affrontati. Oppure c’è la possibilità di frequentare corsi rivolti a chi non conosce il tema e vuole iniziare a farlo. Alcuni anni fa quando presentavo il mio manuale di finanza, una libreria ha titolato l’evento con uno slogan: “se non mastichi la finanza, la finanza masticherà te”.
Credo che questo sia vero soprattutto ora che investire è diventato un tema fondamentale per il presente ma soprattutto per il futuro. Se si lascia tutto al caso il rischio di impoverirsi o di non sapere affrontare gli eventi futuri è molto alto. Per tacere del rischio di terminare il lavoro e andare in pensione con assegni troppo bassi. Chi ha meno di 50 anni deve fare il calcolo presunto del suo assegno pensionistico e chiedersi: con questa somma potrò garantirmi una serena vecchiaia? Se la risposta è NO devi correre subito ai ripari.
AM