“Grani antichi in Piazzale della Pace, marketing o essenza?”

SMA MODENA
lombatti_mar24

06/02/2015
h.13.40

E’ un gesto nobile: grani antichi in Piazzale della Pace in relazione all’evento di Expo 2015.
La Dea Iside, il grano certamente non l’ha scoperto (lo ha “addomesticato”) per fini estetici o di marketing, bensì per “amore”: coltivando il grano (il farro monococco) la Dea Iside restituiva la libertà, l’amore, la dignità e la pace al suo popolo (era in guerra, senza “pane”). Un gesto gratuito, spontaneo, innovatore, che sconvolse il destino dell’umanità, visto che dopo il primo addomesticamento (letteralmente portare “vicino a casa”) nacque l’agricoltura, e l’uomo divenne stanziale.
E’ stato un regalo visionario che l’Istituzione dell’epoca (la Dea) offriva al suo popolo affinché continuasse ad esistere (a beneficio delle future generazioni).
Confidiamo che il gesto simbolico dell’Amministrazione di Parma proposto in piazza, sia l’apripista di politiche attive in linea con le ispirazioni profonde che muovevano le azioni degli Dei a beneficio del popolo: aspettiamo, per esempio di capire, come si intende ripristinare la fertilità (della quale sempre Iside è la Dea) del suolo e dell’aria di Parma, sempre più vessato dai pesticidi di sintesi il primo (vedi Rapporto 2013 di Arpa Emilia Romagna), tradita dai pm10 e dalle troppe emissioni inquinanti e tossiche la seconda.
E poi le politiche educative (perché non appoggiarsi ad associazioni di volontariato per la gestione di alcuni corollari dei servizi all’infanzia?), la politica di riduzione energetica (sgravi veri a chi coibenta le proprie abitazioni), la politica dell’autoproduzione del cibo (orti veri, frutta vera nei parchi e non solo grano da mirare) che risponde anche a logiche di riduzione della spesa e di valorizzazione dei prodotti sani, di stagione e del territorio.
Di tutto ciò si discuterà sabato 7 febbraio, alle 16:00 (presso l’Agriturismo Leoni, a Vicofertile) con Maurizio Pallante, Presidente del Movimento della Decrescita Felice: riabitiamo i “Monasteri del Terzo Millennio”, ispirandoci ai principi delle antiche abbazie quali l’autosufficienza energetica, l’autoproduzione, lo scambio di beni d’uso e non come merce, l’autosufficienza di cibo e il recupero di terreni incolti e inutilizzati. Si parlerà anche dell’agrivillaggio: il progetto di un nuovo tipo di insediamento urbano caratterizzato da impronta ecologica 1 (cioè consuma tutto ciò che produce, senza generare sprechi).

Isidoro Colluto
Movimento per la Decrescita Felice – Circolo di Parma