“La lotta alla droga non ammette scorciatoie”

SMA MODENA

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20/09/2010
h.13.30

Il dibattito che si è sviluppato in città, sia a livello di opinione pubblica che istituzionale con l’autorevole intervento prefettizio, ha fatto giustizia di un’iniziativa politicamente demagogica, socialmente pericolosa e giuridicamente aberrante. È sperabile che per tutto questo movimento di opinione la risposta non sia: siete quelli del no!
L’ordinanza, in verità, non andrebbe semplicemente modificata, ma annullata, perché è priva di qualsiasi utilità e costituisce una palese violazione della Costituzione (quantomeno artt. 13 e 97) e della legge.
Le leggi penali configurano, infatti, gli ambiti del reato riguardante il commercio e l’acquisto di droga e le leggi amministrative non contemplano nessun illecito, quale quello che vuole sanzionare il Sindaco con la sua ordinanza. Quest’ultima – contro ogni principio – crea l’illecito, che pretende di punire, nel momento in cui, senza base legale, sancisce: “è fatto divieto di acquisire, a qualsiasi titolo ed uso, sostanze stupefacenti di qualunque tipo, in luogo pubblico o in spazi e luoghi aperti al pubblico, del territorio comunale”. Anche il protagonismo dovrebbe avere un limite!
Ciò che rimane più grave è che l’ordinanza medesima è sostanzialmente inattuabile, sul piano sociale, considerata anche l’attuale realtà del fenomeno del consumo di droga; non offre nessun contributo alla lotta al fenomeno medesimo, che richiede quella complessità di interventi e di azioni che gli Esperti hanno illustrato (ancora una volta) pubblicamente; rischia di riguardare solo il solito “pesce piccolo”, la cui eventuale azione di disturbo è già reprimibile con altri strumenti.
La sovraesposizione della Polizia Municipale, poi, è l’ennesima riprova che la lezione del caso Bonsu, nonostante anche la recente sentenza, non è servita a nulla, dato che si insiste nella impostazione, e che la logica della propaganda è sempre dominante.
Errare è umano, perseverare è diabolico! Il Sindaco abbia il senso di responsabilità di cancellare questa pagina infelice e di aprire un confronto con Istituzioni, Famiglie e Associazioni per verificare se e quale ruolo possa effettivamente svolgere il Comune per una lotta vera al commercio e alla diffusione del consumo di droga. Una lotta che non ammette scorciatoie, come quella dell’ordinanza in questione, che spesso si sono rivelate dei veri e propri boomerang.

Giorgio Pagliari
Marco Ablondi