“La nostra dimensione si chiama salvezza”

SMA MODENA

28/09/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

“Quando la squadra avversaria arriva preparata ed ha certe qualità bisogna ammettere la superiorità, non attaccarsi ai singoli episodi o a mancati rigori”. Pietro Leonardi, come al solito dopo sconfitte o polemiche, arriva in sala stampa e, come dice lui, “ci mette la faccia” tornando poi sull’obiettivo salvezza: “I complimenti si fanno alla fine del campionato. Noi, e ribadisco il concetto, vogliamo gioire solo per i 40 punti”.

Giocare ogni due giorni sicuramente complica le cose.
“Non è che gli altri abbiano giocato una settimana fa. Anche i sardi hanno avuto lo stesso calendario. E’ giusto così, perché quando noi abbiamo giocato come oggi ha fatto il Cagliari abbiamo meritato e raccolto. Ritengo che la nostra non sia nemmeno una prestazione determinata da presunzione, è solo che a noi oggi non andava bene niente, mentre agli altri filava tutto. Capita.
Quello che vorrei che l’ambiente capisse è che se parlo di 40 punti non lo faccio per scaramanzia, ma perché deve essere la nostra dimensione”.

Rispetto al dopo San Siro, quindi all’altra sconfitta di campionato, cosa c’è di simile cosa di diverso?
“Se ci avessero detto dei sei punti nel trittico di partite avremmo messo subito la firma.
Da dopo la Lazio avevo un presentimento, quando sentivo tutta una serie di complimenti. I complimenti si fanno alla fine del campionato. Noi, e ribadisco il concetto, vogliamo gioire per i 40 punti. E’ importante che tutto l ‘ambiente lo capisca ed è fondamentale incoraggiare i ragazzi anche nel momento della difficoltà”.

Daniele Dessena esultanza e dopo partita. Vuole commentare?
“Il giocatore ha fatto quello che si sentiva di fare e ne risponderà lui stesso. A me interessa il Parma e i suoi giocatori. Dessena è in comproprietà col Parma e se ha pensato di agire così poi si assumerà le sue responsabilità”.

Non è che in settimana avete consumato troppe energie per pensare ad altro? Per esempio al gol di Bojinov a Roma e alle polemiche che ne sono seguite?
“Quando sin dall’inizio della gara abbiamo visto che tutte le situazioni erano a favore degli avversari, anziché avere la giusta reazione ci siamo innervositi. Ribadisco però, e qui ci metto la mia faccia, nella sconfitta questi ragazzi vanno sostenuti. Lo dico perché non vorrei che domani iniziassero i processi.
Il Cagliari è una squadra che ha fatto un campionato importante l’anno scorso, mentre il Parma viene dalla serie B. Dico con molta sincerità che non mi è piaciuto il non incoraggiamento nei confronti dei giocatori che erano in difficoltà. Sono una persona schietta e sincera e reputo che i giocatori in difficoltà vadano sempre incoraggiati ed aiutati. Solo nel momento in cui si vede che subentra della presunzione, tutto diventa permesso e lecito”.

Parla del pubblico o dei compagni di squadra?
“No, no mi riferisco al rapporto tra i giocatori. Io mi riferisco al momento in cui è uscito Dzemaili, lo dico e mi assumo la responsabilità della mia dichiarazione. Ripeto: un calciatore quando è in difficoltà va aiutato”.