Lega: “Inefficienze e sprechi della sanità dell’Emilia Romagna”

SMA MODENA
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“Il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna andrebbe profondamente riformato. Che quella emiliano-romagnola sia la sanità migliore del mondo è solo un mito raccontato dal centrosinistra di Bonaccini che è incapace di risolvere i suoi gravi problemi”. Sono queste le conclusioni a cui sono arrivati nell’incontro pubblico organizzato dalla sezione cittadina della Lega di Parma la senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega nella commissione sanità, affari sociali e lavoro del Senato della Repubblica e il Consigliere regionale Daniele Marchetti, vicepresidente della commissione assembleare regionale politiche per la salute e politiche sociali.

Dopo l’introduzione della segretaria cittadina della Lega di Parma, Paola Zanichelli, che ha illustrato l’eloquente titolo dell’incontro “La sanità in Emilia-Romagna la migliore del mondo? Fatti, mito e prospettive” è stata la senatrice Murelli a prendere la parola: “Troppe fake news sui finanziamenti alla sanità che non aumentano: nel 2018 gli investimenti statali per questo settore erano a 118 miliardi ed ora nel 2024 passeranno a 136. L’attuale manovra non ragiona su finanziamenti in base al PIL ma sui costi reali della sanità e le spese di investimento da affrontare per migliorarla. Ci cono due disegni di legge collegati alla legge di bilancio per riorganizzare il servizio sanitario nazionale entrambe proposti dalla Lega: una per la riforma della medicina territoriale e l’altra sulla riforma dell’emergenza urgenza.

 

† Terra Santa 12 – Al cospetto della tomba vuota, della resurrezione di Gesù (di Andrea Marsiletti)

 

Affrontiamo il problema che mancano medici e infermieri investendo 7,5 miliardi in contratti e formazione. Ma vogliamo investire anche sul welfare aziendale per la conciliazione famiglia lavoro. I fondi ci sono ma non sempre vengono spesi bene. Abbiamo chiesto un tavolo sulla spending review in questa Regione per controllare spese e inefficienze ma non è stato attivato. In Emilia-Romagna la riforma dell’emergenza urgenza prevede chiusure e riconversioni, noi invece crediamo sia opportuno migliorare le case di comunità dove istituire team multidisciplinari.”.

 

“Sulla sanità in Emilia-Romagna va data una visione alternativa e realistica rispetto a quella narrata dal centrosinistra – ha proseguito Marchetti – Accusano il governo attuale di tagli, dimenticando che tra il 2012 e il 2018 i vari governi Pd hanno tagliato 36 miliardi in questo settore. L’Emilia-Romagna nel 2022 registra un buco di 860 milioni nel suo bilancio per le spese sanitarie. È andata in difficoltà per il covid ma altre Regioni sulle quali la pandemia ha avuto lo stesso impatto e di dimensioni simili alla nostra hanno fatto meglio. Come il Veneto che ha un disavanzo di 250 milioni. È proprio nella nostra Regione invece che sono stati tagliati 800 posti letto. È stato dilaniato un sistema ospedaliero e lo si è dovuto ricostruire per l’emergenza covid. Il problema è che non c’è la volontà di guardare ai problemi e di cambiare per risolverli. Avevamo chiesto di ragionare con altre realtà regionali per trovare soluzioni sulle liste d’attesa ma non se ne è fatto nulla. L’unica proposta di riforma complessiva del Servizio sanitario regionale è della Lega ma non ha trovato ascolto.

Per noi bisogna puntare sull’efficientamento delle strutture e degli acquisti, tagliare i rami secchi negli apparati amministrativi e tecnici. Invece, Giunta regionale e maggioranza Pd in questi anni hanno solo aggiunto una figura dirigenziale nell’apparato burocratico. È stata comunque la dirigente dell’assessorato regionale a inizio 2022 ad aprire un squarcio sulla situazione della sanità regionale parlando espressamente di schifezze e malagestione delle risorse pubbliche. L’hanno reintegrata e promossa dopo quelle parole. Ora hanno avviato la riforma dell’emergenza urgenza regionale ma ci sono tante criticità. Se ascoltassero di più l’Assemblea regionale che rappresenta meglio le esigenze locali ve ne sarebbero sicuramente meno”.