Lori: “Legge regionale sugli affitti brevi strumento flessibile per Comuni e cittadini”

La vicepresidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna: “Consentirà di conciliare turismo e diritto all’abitare, adattando le scelte a ogni contesto territoriale”

di Tatiana Cogo

La Regione Emilia-Romagna avvia l’iter della legge quadro sugli affitti brevi, con l’obiettivo di offrire ai Comuni uno strumento urbanistico efficace e flessibile per gestire l’espansione delle locazioni turistiche. Secondo la vicepresidente dell’Assemblea Legislativa, Barbara Lori, la normativa permetterà di regolamentare il fenomeno senza penalizzare l’offerta ricettiva, distinguendo gli immobili destinati a locazioni brevi dal normale patrimonio abitativo e consentendo di riportarli all’uso residenziale quando necessario. L’iniziativa nasce in attesa di una norma nazionale e punta a garantire sicurezza, qualità e sostenibilità, conciliando turismo e diritto all’abitare.

“Non una sola ricetta per tutta la Regione, ma uno strumento urbanistico efficace e flessibile, che permetta di adottare soluzioni su misura per ogni contesto territoriale, con l’obiettivo di conciliare la presenza dei Bed and Breakfast e la ricettività turistica, con la disponibilità di alloggi ad affitto prolungato”. Questo il pensiero di Barbara Lori sulla legge quadro regionale sugli affitti brevi, che nei prossimi giorni inizierà il suo iter partendo dalla discussione in commissione. 

“Il fenomeno degli affitti brevi è in grande espansione e per alcuni territori questo concorre a limitare la disponibilità di alloggi per la locazione e medio e lungo termine -spiega Lori -. In attesa di una norma nazionale più volte annunciata era necessario intervenire per regolamentare l’incremento di queste attività, agevolando i Comuni senza però penalizzare l’offerta ricettiva che sostiene lo sviluppo turistico dei territori”.

“La proposta della Giunta che sarà oggetto di confronto ed eventuali modifiche nel corso dell’iter di Assemblea, prevede, per i Comuni, la possibilità di adeguare l’impatto del provvedimento in base alle differiti esigenze – spiega la vicepresidente -. Nei piani urbanistici comunali, in particolare, si potrà introdurre una nuova destinazione d’uso , la ’locazione breve’, nella categoria turistico-ricettiva, per distinguere gli immobili dedicati a questo tipo di attività dal normale patrimonio abitativo. I Comuni avranno a disposizione uno strumento da attivare attraverso una variante urbanistica semplificata nel momento in cui la regolazione degli affitti brevi dovesse rendersi utile; potranno decidere se e come intervenire, anche per zone, limitando o incentivando queste attività, introducendo criteri e requisiti specifici, ad esempio il rapporto tra appartamenti destinati alle locazioni brevi e alloggi residenziali presenti”.

Gli immobili utilizzati per affitti brevi dovranno comunque rispettare standard di sicurezza, igiene, salubrità, efficienza energetica e conformità degli impianti, mentre i Comuni avranno la possibilità di richiedere ulteriori requisiti di qualità edilizia per elevare ulteriormente il livello dell’offerta. La nuova normativa permetterà di semplificare e rendere più uniforme la gestione del fenomeno e, al tempo stesso, garantirà la possibilità di riportare in qualsiasi momento un immobile dalla destinazione ‘locazione breve’ all’uso abitativo senza costi aggiuntivi, favorendo così il recupero di case per i residenti e sostenendo concretamente il diritto all’abitare.

“Al confronto con gli stakeholder, già avviato dalla Giunta, sarà fondamentale affiancare  la fase di ascolto nel corso della discussione arricchita dalle specificità che ogni consigliere potrà cogliere in modo più specifico sui singoli territori – conclude Lori -; fondamentale sarà arrivare alle definitiva approvazione di un testo largamente condiviso”.

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