
Il gruppo Alpini di Berceto, attraverso il loro Capogruppo, Nando Villani e il consigliere Provinciale, Renato Atti, ancora una volta, si sono dichiarati disponibili ad acquistare la corona d’alloro per onorare i Caduti il 4 novembre. Non avevo dubbi ma ritengo giusto, anche a livello Nazionale, come Sindaco, fare sapere in che condizione si trovano i Comuni e certamente Berceto. Alla fine della 1° guerra mondiale, nonostante la miseria, la fame, le rovine, i Comuni, con l’aiuto dei cittadini, costruivano monumenti per onorare i caduti.
A Berceto era stato acquistato un grandioso altare in legno, tutto scolpito, per il Duomo, proprio per ricordare i 187 martiri di Berceto. Oltre a questo era stata realizzata una grande lapide in marmo lavorata e con inciso, tutti i nomi dei caduti. Spese ben superiori, ovviamente, al costo di una ghirlanda d’alloro.
Oggi il Comune, per davvero, non ha i soldi per acquistare una ghirlanda. Una vergogna.
La responsabilità maggiore è del Governo che dal 2012 non solo non dà soldi ai Comuni, ma “ruba” dalle tasse ed imposte comunali, somme consistenti.
A Berceto “ruba” circa 1.000.000 (un milione) all’anno. Se trovassi un legale di grido e capace, che non volesse onorari, denuncerei i Presidenti del Consiglio: Monti, Letta e Renzi, per interruzione di pubblico servizio. Questi soldi rubati, gettati nella voragine di Roma, infatti, impediscono l’erogazione di servizi che tra l’altro i cittadini, pagando tasse ed imposte comunali, ritengono, a ragione, di meritare.
Ho fatto di tutto, come Sindaco, per contrastare le azioni del Governo contro i Comuni e la Costituzione, ma ho sempre trovato un muro di gomma. Un silenzio assordante.
L’unico sfogo è quello d’ingegnarmi, come ne sono capace, in azioni eclatanti che possono far capire, a tutti, questa vergognosa situazione.
Credo fermamente di non strumentalizzare nessuno ed ancor meno i caduti, tra questi c’è anche mio nonno ucciso al fronte nel 1916 lasciando mia mamma senza padre a soli 2 anni. Ritengo, infatti, che anche noi, come loro, dobbiamo lottare per una Patria giusta.
Dimostrare coraggio. Non restare in silenzio. Questo è vero per i caduti della 1° guerra mondiale ed è vero per i martiri della Resistenza. Il dubbio, infatti, che va sconfitto è quello che pone questa domanda: “Ne valeva la pena di morire per un’Italia, che ora ci ritroviamo, tanto ingiusta e moralmente corrotta?”
Con l’ottimismo della volontà, la consapevolezza che non si possa restare supini ed in silenzio, dico che ne valeva la pena. Non si possono ritenere inutili la morte di tanti martiri, ma come loro serve lottare, sacrificarsi, essere altruisti.
Serve non tacere per avere una Patria più giusta.
Il 3 novembre, per fare una protesta/proposta farò il cameriere presso il ristorante/pizzeria “La Brace” a Parma dalle 19 alle 22.
Spero ci siano tante persone a sostenermi.
Luigi Lucchi
Sindaco di Berceto