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05/11/2010
h.10.30
Caro Sindaco,
il “silenziatore” imposto dalla Tua Amministrazione alle notizie “scomode” non funziona o non funziona più.
Questo vale anche per le “viscere” di piazza Ghiaia.
Delle indagini sul “rischio archeologico”, condotte tre anni fa, non si è saputo nulla, al pari delle risultanze dell’inchiesta storica e dei carotaggi.
La circostanza non è sicuramente casuale: c’era qualcosa nel sottosuolo della Beccheria di Bettori?
Dall’anno scorso, si lavora al piano “-2”, cioè a circa 8 metri sotto il piano della Ghiaia.
Non si è trovato nulla? La posa dei pali non ha portato ad emersione nessuna preesistenza? Nessuna moneta romana? Nessun importante frammento di metallo? Nessuna passerella di legno? Nessun pontile, magari frettolosamente smontato? Nessun frammento architettonico di vario tipo, compresa un’ara decorata, probabilmente di pertinenza di un edificio storico?
Non sono stati trovati oggetti importantissimi (monete, monili ed altro) probabilmente presso un santuario romano demolito con il conseguente interramento degli oggetti pertinenziali?
E’ vero che sono state trovate strutture lignee costituite da passerelle e pali di legno con ganci per l’attacco di barche?
E’ vero che, distanziata dal ponte romano, è stata trovata un’enorme struttura muraria, anch’essa di epoca romana?
Se così fosse, si sarebbe di fronte al più importante giacimento archeologico di Parma.
Cosa si sta facendo per salvarlo e valorizzarlo?
Si sta seppellendo tutto?
La nuova Ghiaia va terminata, a questo punto, anche nella parte sotterranea, ma non può essere ultimata con la distruzione di queste preesistenze, la cui conservazione, tra l’altro, non impedisce la realizzazione dei garages, pur comportando oneri aggiuntivi.
Le denunzie di Polisquotidiano del 10 dicembre 2009, del 9 e 10 giugno di quest’anno, erano diffamazioni o erano veritiere? Il Comune ha verificato o ha fatto “orecchie da mercante”?
Chiediamo una risposta, la più tempestiva, magari nelle prossima seduta consiliare del 9.11 p.v..
Giorgio Pagliari
Marco Ablondi
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05/11/2010
h.15.30
Il vicesindaco Paolo Buzzi risponde all’opposizione sui ritrovamenti archeologici in piazza Ghiaia: “Avrei evitato volentieri la replica sul tema per rispetto della Sovrintendenza. Ma le pesantissime nefandezze dell’opposizione, che getta ombre sulla volontà di un’Amministrazione comunale di voler mantenere e preservare parte della storia della città, vanno chiarite.
La collaborazione tra l’Amministrazione e la Sovrintendenza dei Beni archeologici, alla quale va la mia solidarietà perché se è vero che le accuse della minoranza sono rivolte all’Amministrazione vanno indirettamente a intaccare anche la professionalità della Sovrintendenza, è tanto attiva che attraverso una conferenza stampa nei prossimi giorni sarà comunicata la valorizzazione di tutto il materiale ritrovato in Ghiaia. Non aggiungo di più perché, lo ripeto, si tratta di anticipare una notizia di pertinenza della Sovrintendenza. Sovrintendenza che ha lavorato sempre con grande capacità in questi mesi nel cantiere, con personale presente e competente.
Per il resto – conclude il vicesindaco – è chiaro l’ennesimo tentativo da parte della minoranza di rinviare la fine dei lavori e creare un ulteriore danno d’immagine all’Amministrazione, rea di voler seppellire la storia della città. Purtroppo questa è la politica della provocazione e dell’attribuzione di malafede, smentita per fortuna dai fatti”.
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05/11/2010
h.20.00
REPLICA AL VICE SINDACO SU PIAZZA GHIAIA
Dobbiamo constatare che il Vice Sindaco non riesce ad uscire dal pantano o dalla melma, che dir si voglia, della aggressività verbale fine a se stessa e sempre gratuitamente offensiva: puro e triste stile pidiellino, di cui il Vice Sindaco vuole essere alfiere e cantore.
Noi abbiamo posto delle domande che l’Amministrazione aveva il dovere di evitare che si fosse costretti a porre.
Prendiamo atto che, per una volta, l’Amministrazione di centrodestra loda la Soprintendenza, la cui opera non abbiamo in alcun modo contestato, e che, semmai, abbiamo inteso sostenere, chiedendo precise risposte all’Amministrazione. E ricordiamo bene le considerazioni sul ruolo delle Soprintendenze e sulla impudenza di queste nel non rispettare le volontà dell’Amministrazione comunale
Prendiamo atto che le domande sono tutto tranne che improprie. I reperti ci sono.
Dobbiamo, infine, constatare che per il Vice Sindaco “la lingua batte dove il dente duole”: la tragedia di piazza Ghiaia.
Noi non l’abbiamo causata; noi non intendiamo ritardare nulla; noi abbiamo inteso solo fare una domanda che eviti che al danno si aggiunga la beffa.
Per il resto, attenderemo la conferenza stampa della Soprintendenza e ne valuteremo le risultanze.
Giorgio Pagliari e Marco Ablondi