
24/12/2012
h.11.00
Monti, lasciando l’incarico di governo, esprime parole di stima per Napolitano e Bersani, prende le distanze dai centristi ma soprattutto è critico con Berlusconi e con le conseguenze derivanti dal suo governo.
Lascia un Paese con una ritrovata dignità e uno spread ridotto rispetto ad un anno fa. E se si può dare atto a Monti dello sforzo per risanare una situazione disperata dei conti pubblici, è altrettanto vero che i lavoratori e i pensionati hanno pagato il prezzo più alto di questo risanamento; così come le imprese, sopratutto quelle artigiane e quelle commerciali che hanno subito la contrazione dei consumi e la difficoltà della mancanza ormai storica di politiche industriali.
Oggi occorre un cambio di passo urgente con una nuova maggioranza politica scelta dai cittadini che, pur nelle scelte di rigore ancora necessarie, sappia affrontare il tema dello sviluppo, del lavoro e dell’equità. E possiamo dire a Monti che un grande partito come il PD può anche avere posizioni differenti su alcuni temi rimanendo, comunque, un partito che ha a cuore il Paese e le condizioni delle persone che lo vivono. Un partito che ha ben chiara la sua missione per i prossimi 5 anni: rimettere in moto l’Italia con le riforme che il centrodestra ha scansato per 18 lunghi anni.
Patrizia Maestri
candidata primarie PD