Posto fisso 4.0: Effetto Parma apre il dibattito

di UG

“Lostello” del Parco Cittadella ha avuto luogo l’evento “POSTO FISSO 4.0”, organizzato dal gruppo consigliare Effetto Parma sull’impatto dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie sul mondo del lavoro. E’ stata una giornata intensa e partecipata. L’obiettivo di questo appuntamento era quello di esplorare e comprendere le prospettive e le dinamiche del lavoro nel prossimo futuro.

Dopo i saluti del sindaco Michele Guerra, del Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi e del Presidente di Effetto Parma Mirko Reggiani, quattro esperti professionisti sono intervenuti per descrivere e raccontare come sarà “IL LAVORO DEL FUTURO” dal loro punto di vista, ponendo l’accento sulle tante opportunità che si apriranno ma anche numerose criticità che dovranno essere affrontate.

David Bevilacqua, amministratore delegato di Ammagamma, ha spiegato come il mondo del lavoro sarà inevitabilmente più fluido e come i giovani già oggi si stanno approcciando al mondo del lavoro nell’ottica di svolgere diverse esperienze: «I giovani non vedono più il posto fisso come un obiettivo da raggiungere perchè molti partono già dall’idea di fermarsi pochi anni in una determinata azienda. E le aziende – ha proseguito il professionista – dovrebbero non vivere più l’abbandono di un dipendente come un tradimento, ma semplicemente misurarsi con questa nuova realtà più dinamica». Sull’intelligenza artificiale, Bevilacqua ha chiarito che: «Si tratta solo di matematica. Se non siamo a scuola perché dobbiamo averne paura? Come per tutte le cose lo strumento può essere giusto o sbagliato in base all’utilizzo che se ne fa».

Marco Bentivogli, rappresentante del sindacato BASE Italia, intravede la necessità di affrontare le numerose criticità generate dall’introduzione delle nuove tecnologie attraverso la formazione e la riformazione delle professionalità: «Senza percorsi adeguati – ha spiegato Bentivogli – ci troveremo milioni di disoccupati e altri milioni di posti di lavoro vacanti per carenza di professionalità». Il sindacalista ed anche autore di numerosi saggi ha poi ricordato che l’intelligenza artificiale può rappresentare un valido supporto per il processo creativo umano.

Nel suo appassionato intervento, Ombretta Sarassi ha posto l’accento sulla necessità di mantenere al centro l’uomo rispetto alla macchina: «La tecnologia ci può aiutare a far meglio le cose – ha spiegato l’imprenditrice – ma occorre sempre pensare alla persona che dovrà utilizzarla e si rende necessario quindi progettare le macchine insieme a chi le deve adoperare». La Sarassi ha poi illustrato il proprio rapporto con l’ITIS di Parma, una scuola che fino a quale anno fa era ritenuta un ripiego quando invece è oggi diventata fucina di ragazze e ragazzi già preparati ad entrare nel mondo del lavoro.

Infine Ramona Corti ha raccontato come le Aziende nel prossimo futuro dovranno misurarsi con nuove sfide riguardanti la digitalizzazione dei processi e la dematerializzazione dei documenti. «Le startup rappresentano quell’avanguardia di imprese che stanno portando le nuove tecnologie sul quotidiano. In questo nuovo contesto – ha precisato la commercialista – un punto di criticità sarà rappresentato dal lavoro subordinato mascherato da partita iva”

Nel successivo dibattito politico, Federico Pizzarotti, presidente di Più Europa, ha sottolineato come oggi lo scenario sia estremamente complesso e articolato: «Non esiste una ricetta precostituita per affrontare questa complessità. Certamente lo sviluppo delle Intelligenze artificiali non può essere fermato ed occorre quindi capire come governarlo. La Politica – ha proseguito l’ex sindaco di Parma – deve individuare gli aspetti da regolare e regolamentare per evitare derive ed effetti collaterali che potrebbero acutizzare i problemi sociali e minare la tenuta sociale e lo stesso sviluppo economico».

Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha sottolineato come le tecnologie collegate all’Intelligenza Artificiale possano far crescere professionalità e salari ma anche mettere a rischio posti di lavoro: «I primi ascensori avevano un manovratore, una figura che nel tempo è stata sostituita dalle pulsantiere che richiedevano elettricisti e impiantisti che però andavano formati». La nostra sfida sarà capire su quali professionalità indirizzare la formazione. Secondo Rizzetto la questione del salario minimo si può risolvere attraverso un aumento della produttività che consentirebbe alle aziende attraverso gli utili di riconoscere maggiori introiti ai lavoratori.

Giulia Pastorella, intervenuta in sostituzione della senatrice Gelmini, ha spiegato che la rivoluzione innescata dall’IA generativa è ormai inarrestabile e l’impatto sul mondo del lavoro è indubbiamente uno dei primi sul quale si stanno manifestando gli effetti più significativi: «Occorre tirare fuori il meglio di questa trasformazione, potenziando la capacità di produrre valore a parità di tempo e salario. Il rischio – ha concluso la deputata di Azione – è quello di assistere a un progressivo scivolamento del ceto medio verso lavori a minor valore aggiunto, più manuali e meno pagati».

Andrea Orlando, ex-Ministro del Lavoro ha sottolineato che non basta l’introduzione di nuove tecnologie per aumentare i salari attraverso la produttività. «Senza il ricorso al salario minimo non sarà possibile consentire una ripresa dei consumi che favorisca la ripresa economica. Occorre poi – ha ricordato il deputato PD – aumentare la qualifica della forza lavoro femminile per contrastare il gap di genere che ancora oggi penalizza le donne”.

Dopo un breve video saluto della senatrice Mariastella Gelmini, che per impegni improvvisi non è riuscita ad essere presente a Parma, Marco Bosi, assessore al Bilancio del Comune di Parma ha tirato le conclusioni riassumendo i temi emersi nel corso della giornata.

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