Provincia, PD e Prc in difesa della scuola pubblica

SMA MODENA
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28/02/2011
h.16.10

Quali sono i principi e le idee sbagliate che i docenti della scuola pubblica inculcherebbero nei nostri ragazzi?”. Giuseppe Romanini, assessore provinciale alle Politiche scolastiche, commenta negativamente i giudizi espressi dal presidente del Consiglio sulla scuola pubblica che a suo avviso sottintendono “un attacco esplicito alla libertà d’insegnamento”.
Da quelle parole appare purtroppo evidente il senso della riforma portata a termine dal Governo che è quello di indebolire e impoverire la scuola pubblica, tagliando otto miliardi in tre anni, centoventimila posti per docenti, ore e discipline in tutti gli ordini e gradi. Una scuola che non potrà essere di qualità senza risorse, strutture, strumenti di rango europeo.
Insieme alla Regione – sottolinea Romanini – come Provincia abbiamo messo in campo quanto possibile per salvare e rafforzare la scuola pubblica, con l’obiettivo di garantire a tutti una scuola che risponda ai principi e valori della nostra Costituzione, che sia all’altezza dei cambiamenti. Una scuola che promuova un nuovo protagonismo degli studenti, la parità di genere, una didattica innovativa e interattiva, flessibile, laboratoriale, attenta al plurilinguismo e ai nuovi linguaggi, aperta al territorio”.
A maggior ragione oggi, ci opponiamo ai tagli che per il terzo anno consecutivo stanno per abbattersi sulla scuola pubblica con gli obiettivi che il Presidente del Consiglio ha chiarito in modo inequivocabile”.

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28/02/2011
h.16.20

Marilena Pillati, responsabile Scuola del PD dell’Emilia-Romagna difende la scuola pubblica dagli attacchi del Presidente del Consiglio e ribadisce la posizione del PD a fianco degli insegnanti: “i veri eroi moderni”

“Il giudizio del Presidente del Consiglio sulla scuola e gli insegnanti ci indigna profondamente, anche se le sue parole sono tristemente coerenti con le scelte fatte dal suo governo” questo il commento di Marilena Pillati, responsabile Scuola del PD dell’Emilia-Romagna agli attacchi di Berlusconi alla scuola pubblica. Mentre negli altri Paesi si è puntato strategicamente su saperi e formazione, nessuna “profonda e storica riforma della scuola e dell’università” ha guidato le scelte del governo, che hanno svelato fin dall’inizio un disegno miope e privo di qualunque orizzonte strategico per il Paese.
“Un progetto – prosegue Pillati – il cui scopo è quello di indebolire e dequalificare la scuola statale, sottraendole risorse e dignità, per favorire lo sviluppo di un mercato dell’istruzione. Dietro alla sottrazione di risorse alla scuola pubblica c’è, infatti, molto più dell’esigenza di contenimento della spesa pubblica: c’è la volontà di colpire il luogo dell’incontro, del pluralismo, dell’uguaglianza e della libertà. C’è la volontà di attaccare uno dei pilastri della nostra democrazia”.
“Il vergognoso attacco di Berlusconi agli insegnanti della scuola statale e le dichiarazioni della fedelissima Mariastella Gelmini – ribadisce la responsabile Scuola del PD regionale – sono l’ennesimo avvilente e imbarazzante spettacolo a cui deve assistere questo Paese, un Paese oramai consapevole di non essere nell’agenda di questo Governo, dove trovano spazio solo gli interessi del premier e la propaganda”.
“La delegittimazione della scuola pubblica come istituzione educativa da parte di un Presidente imputato per concussione e prostituzione minorile è inaccettabile e ridicola non meno della difesa ad oltranza del Presidente del Consiglio da parte della Gelmini, secondo la quale la sinistra guarda alla scuola pubblica italiana come ad un luogo di indottrinamento ideologico. Bene ha fatto Pierluigi Bersani – conclude Pillati – a chiedere le dimissioni del Ministro Gelmini, molto più interessata a difendere il Presidente del Consiglio che il ruolo della scuola e la dignità degli insegnanti, i veri eroi moderni”.

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28/02/2011
h.17.10

“Cosa pensa della scuola statale il ministro Gelemini, alla luce delle affermazioni che il presidente del consiglio ha fatto il 26 febbraio scorso a Roma, durante il convegno dei Cristiano Riformisti?” Lo dichiara la senatrice Albertina Soliani, che oggi ha presentato un’interrogazione al ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini.
“La scuola dello Stato – prosegue la senatrice del Pd – è frequentata dal 95% circa degli studenti italiani e ciò conferma il valore di una scelta compiuta dalla stragrande maggioranza delle famiglie del nostro Paese, facendo della scuola statale il perno del sistema dell’istruzione. Le affermazione del Presidente del Consiglio, quindi, rendono esplicita una visione ideologica, che vede nella scuola una realtà inutile ed ostile, quando invece le scelte politiche degli altri Paesi europei e del mondo vanno in tutt’altra direzione, con investimenti su conoscenza e formazione. Investimenti che guardano alla crescita economica, ai valori di cittadinanza e al futuro”.
“Al ministro Gelmini chiedo se intenda investire in un sistema pubblico di istruzione, e con quali strumenti o risorse. Inoltre le chiedo se non ritenga incompatibile l’espressione “inculcare” nei confronti della scuola e nei confronti delle famiglie. Un termine – conclude Soliani – usato da Berlusconi nella sue dichiarazione, che però stride con quelli che sono con i principi fondamentali dell’educazione”.

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28/02/2011
h.18.20

L’attacco alla scuola pubblica da parte di Berlusconi è un’offesa a tutte le insegnanti e gli insegnanti, peraltro costretti, per garantire il rispetto del principio costituzionale del diritto all’istruzione per tutte e per tutti, anche ad operare in situazioni rese sempre più difficili proprio dall’azione del suo Governo.
L’evidente tentativo di ingraziarsi una platea integralista e di ammiccare alle gerarchie vaticane per ottenere uno sguardo ancora più benevolo sulle sue vicende personali e politiche, non toglie nulla alla gravità delle sue affermazioni e mette in luce, se ancora ce ne fosse bisogno, il vero obiettivo dell’azione del governo: la distruzione della scuola pubblica.
Gravissime anche le affermazioni sulle adozioni ai single e sulle coppie omosessuali: un ulteriore tributo reazionario offerto dal Governo al Vaticano.
Le successive precisazioni del Presidente del Consiglio, in evidente difficoltà di fronte all’ondata di reazioni indignate, confermano il furore ideologico di questa destra contro la scuola pubblica, “colpevole” di formare, anche grazia alla libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione, cittadine/i consapevoli e non sudditi ubbidienti.
Alla Gelmini, che straparla di scuola pubblica e privata sullo stesso piano, non possiamo che consigliare un corso accelerato di “Cittadinanza e Costituzione”, insegnamento da lei stessa istituito e, non a caso, mai fatto decollare. Di una ministra che tace a fronte di un così grave insulto a tutta la comunità scolastica, a un così grave attacco alla funzione della scuola pubblica, così come sancita dal dettato costituzionale, non possiamo che continuare a chiedere le dimissioni.
A questo ulteriore segno di degrado civile e politico si deve reagire con determinazione, innanzitutto con la ripresa delle lotte studentesche e delle lavoratrici e dei lavoratori, costruendo lo sciopero generale per cacciare Berlusconi e il suo Governo.

Per il PRC
Francesco Samuele – segreteria provinciale