Quando l’intelligenza artificiale incontra la memoria d’impresa: il seminario di Museimpresa e Barilla

Oltre 150 archivi e musei aziendali da tutta Italia riuniti per riflettere su come l’AI possa diventare strumento per raccontare il patrimonio industriale

di Tatiana Cogo

L’intelligenza artificiale entra nel mondo della cultura d’impresa non come semplice tecnologia, ma come nuova forma di narrazione. È questo il cuore del seminario residenziale di Museimpresa, ospitato il 5 e 6 novembre a Parma e organizzato in collaborazione con Barilla, che riunisce oltre 150 musei e archivi d’impresa italiani. Un’occasione per riflettere su come l’AI possa valorizzare la memoria industriale, intrecciando saperi produttivi, identità dei territori e storie delle comunità.

Dallo stabilimento Barilla all’Academia Barilla, da Alma Scuola Internazionale di Cucina Italiana al Teatro Regio, fino ai Musei del Cibo e al Museo dei Pennelli Cinghiale, il seminario si muove tra luoghi simbolo della cultura produttiva parmense.

Durante la plenaria di apertura al Teatro Regio sono intervenuti, tra gli altri, Caterina Bonetti, assessora ai Servizi Educativi e Transizione Digitale del Comune di Parma, Dario Montrone del Teatro Regio, Cesare Azzali dell’Unione Parmense degli Industriali e Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa.
«L’AI non sostituisce la sapienza del fare – ha sottolineato Calabrò – la amplifica. È uno strumento culturale capace di tessere relazioni tra persone, documenti e territori. Custodire significa generare futuro: con l’AI diamo nuova voce alla memoria».

Soddisfazione anche dal Gruppo Barilla, che ha accolto il convegno nella propria sede: «Conservare e valorizzare quasi 150 anni di storia industriale significa preservare l’identità di un Paese che sa innovare restando fedele al suo saper fare».

Un’indagine presentata dal Politecnico di Milano ha evidenziato come i musei d’impresa siano oggi tra i più attivi nell’adozione dell’AI: il 44% la utilizza già in modo strutturato, contro il 30% del settore culturale complessivo.

Dagli archivi digitalizzati ai percorsi di visita interattivi, la tecnologia diventa alleata nel trasformare la memoria in conoscenza pubblica.

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