Renzi rockstar

SMA MODENA
lodi1

10/08/2013

Renzi non è più solo un sindaco, un candidato alla segreteria nazionale del Pd, non è più neppure l’unica, probabilmente l’ultima, speranza del centrosinistra… è diventato una rock star.
Qualche giorno fa alla festa regionale del Pd a Villalunga (RE) ad accoglierlo c’è una folla oceanica di più di 6.000 persone, i più renziani certificano addirittura 10.000 presenze.
Un entusiasmo incredibile per il fautore della “terza via” democratica nel cuore dell’Emilia Rossa, solo qualche mese fa inespugnabile roccaforte bersaniana. E pensare che ad ascoltare Bersani c’erano meno di 600 persone… il confronto con Epifani, poi, diventa persino imbarazzante col suo richiamo di un centinaio di militanti, molti dei quali si erano dileguati ben prima che finisse l’incontro. Per non parlare di Cuperlo che ha parlato davanti a 57 fedelissimi.
Tra i supporter di Renzi non ci sono più, come dicevano i suoi detrattori, solo “infiltrati di centrodestra”, “spie berlusconiane”, “sabotatori delle primarie” perchè ormai sono diventati renziani anche i vecchi “tortafrittari” testimoni della storia del Pci, la base del partito, tanti iscritti fino a ieri fedeli a colui che voleva smacchiare i guaguari ma che oggi si sono fatti piacere il sindaco di Firenze per istinto di sopravvivenza… “perchè se non è l’amore sono le bombe a tenerci insieme” cantavano gli Smiths.
Tutte le sedie sono già occupate un’ora prima dell’inizio dell’intervista del direttore del Tg1 Mario Orfeo a Matteo Renzi. Per non stare in piedi sono stato costretto a rubarne una di fianco ad una bancarella di zucchero filato e, per non farmela fregare, me la sono portata dietro quando mi sono messo in fila al bar per prendere un gelato.
L’attesa per Renzi è simile a quella di un concerto: impazienza, tentativo di avvicinamento al palco e presidio della posizione acquisita, occhi che ricercano la star agli ingressi dell’area, standing ovation finale, tanti giovani, di quelli che nei circoli o nelle feste del Pd se ne vedono ormai pochissimi. Un invasato renziano si è pure messo al collo la sciarpa della Fiorentina, a testimonianza di un amore incondizionato e totale. Una ragazza vestita in verde tutta attillata lascia il posto a sedere al padre: “Io sto in piedi… così magari Matteo mi nota”. Non solo le giovanissime sono attizzatissime per Renzi ma anche le signore più mature che lo guardano ammaliate vedendo in lui il figlio che avrebbero voluto, giovane, bello, brillante, di successo che con il buon Governo renziano garantirà loro una pensione e un futuro ai loro nipoti.
Chi era lì faceva fatica a pensare ad una sola motivazione plausibile per la quale sarebbe meglio votare per Cuperlo, Epifani, Civati… o per la quale bisognava ancora umiliarsi davanti agli italiani per manipolare e taroccare le regole delle primarie per non consentire la vittoria all’unico che può assicurarla al centrosinistra. E’ la motivazione non può essere di “differenza programmatica” perchè ciò presupporrebbe che il Pd non sia stato il partito che, fate mente locale, dalla sua fondazione ad oggi non è riuscito ad esprime una sola proposta su qualsivoglia argomento. A pensarci bene neppure Renzi ha brillato per soluzioni operative ma nel Pd evidentemente questa è una lacuna che se la base ha abbuonato per dieci anni alla vecchia classe dirigente, è disposta a perdonare anche a Renzi per qualche mese.
A questo punto non ci rimane che attende ancora un po’ per vedere se il famoso monito nenniano “piazze piene, urne vuote” troverà conferma o una prima smentita e sarà così rottamato pure lui.

Andrea Marsiletti

Ultimi articoli di Andrea Marsiletti – “Ma Space
Inceneritore, Pizzarotti ha fatto fin troppo. Adesso però basta
Big Mc Menù
I cimiteri sono pieni di persone indispensabili, ma…
In pellegrinaggio a Santa Clara, al Mausoleo del Che
I novelli Don Chisciotte contro Matteo Renzi
Eravamo dei combattenti, non dei segaioli
Salsomaggiore Comune debersanizzato
Dall’albero di Natale a pedali alla Twizy: il secondo scatto a 5 stelle
Pizzarotti spegne la sua prima candelina: un anno positivo
La volpe Bagnacani, una vergogna a 5 Stelle
Solidarietà a Bernazzoli
Almeno Scilipoti è passato dall’altra parte alla luce del sole…
Pizzarotti e Casaleggio su due pianeti diversi: uno all’Argonne, l’altro su Gaia

Il PD non è morto. E’ dal letame che nascono i fiori
L’isola rebelde Cuba resiste… con qualche strappo al Socialismo
Il debutto dei grillini in Parlamento… un film già visto a Parma
La galassia dei renziani di Parma

Renzi rockstar

SMA MODENA
lodi1

10/08/2013

Renzi non è più solo un sindaco, un candidato alla segreteria nazionale del Pd, non è più neppure l’unica, probabilmente l’ultima, speranza del centrosinistra… è diventato una rock star.
Qualche giorno fa alla festa regionale del Pd a Villalunga (RE) ad accoglierlo c’è una folla oceanica di più di 6.000 persone, i più renziani certificano addirittura 10.000 presenze.
Un entusiasmo incredibile per il fautore della “terza via” democratica nel cuore dell’Emilia Rossa, solo qualche mese fa inespugnabile roccaforte bersaniana. E pensare che ad ascoltare Bersani c’erano meno di 600 persone… il confronto con Epifani, poi, diventa persino imbarazzante col suo richiamo di un centinaio di militanti, molti dei quali si erano dileguati ben prima che finisse l’incontro. Per non parlare di Cuperlo che ha parlato davanti a 57 fedelissimi.
Tra i supporter di Renzi non ci sono più, come dicevano i suoi detrattori, solo “infiltrati di centrodestra”, “spie berlusconiane”, “sabotatori delle primarie” perchè ormai sono diventati renziani anche i vecchi “tortafrittari” testimoni della storia del Pci, la base del partito, tanti iscritti fino a ieri fedeli a colui che voleva smacchiare i guaguari ma che oggi si sono fatti piacere il sindaco di Firenze per istinto di sopravvivenza… “perchè se non è l’amore sono le bombe a tenerci insieme” cantavano gli Smiths.
Tutte le sedie sono già occupate un’ora prima dell’inizio dell’intervista del direttore del Tg1 Mario Orfeo a Matteo Renzi. Per non stare in piedi sono stato costretto a rubarne una di fianco ad una bancarella di zucchero filato e, per non farmela fregare, me la sono portata dietro quando mi sono messo in fila al bar per prendere un gelato.
L’attesa per Renzi è simile a quella di un concerto: impazienza, tentativo di avvicinamento al palco e presidio della posizione acquisita, occhi che ricercano la star agli ingressi dell’area, standing ovation finale, tanti giovani, di quelli che nei circoli o nelle feste del Pd se ne vedono ormai pochissimi. Un invasato renziano si è pure messo al collo la sciarpa della Fiorentina, a testimonianza di un amore incondizionato e totale. Una ragazza vestita in verde tutta attillata lascia il posto a sedere al padre: “Io sto in piedi… così magari Matteo mi nota”. Non solo le giovanissime sono attizzatissime per Renzi ma anche le signore più mature che lo guardano ammaliate vedendo in lui il figlio che avrebbero voluto, giovane, bello, brillante, di successo che con il buon Governo renziano garantirà loro una pensione e un futuro ai loro nipoti.
Chi era lì faceva fatica a pensare ad una sola motivazione plausibile per la quale sarebbe meglio votare per Cuperlo, Epifani, Civati… o per la quale bisognava ancora umiliarsi davanti agli italiani per manipolare e taroccare le regole delle primarie per non consentire la vittoria all’unico che può assicurarla al centrosinistra. E’ la motivazione non può essere di “differenza programmatica” perchè ciò presupporrebbe che il Pd non sia stato il partito che, fate mente locale, dalla sua fondazione ad oggi non è riuscito ad esprime una sola proposta su qualsivoglia argomento. A pensarci bene neppure Renzi ha brillato per soluzioni operative ma nel Pd evidentemente questa è una lacuna che se la base ha abbuonato per dieci anni alla vecchia classe dirigente, è disposta a perdonare anche a Renzi per qualche mese.
A questo punto non ci rimane che attende ancora un po’ per vedere se il famoso monito nenniano “piazze piene, urne vuote” troverà conferma o una prima smentita e sarà così rottamato pure lui.

Andrea Marsiletti

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SMA MODENA
lodi1

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Renzi non è più solo un sindaco, un candidato alla segreteria nazionale del Pd, non è più neppure l’unica, probabilmente l’ultima, speranza del centrosinistra… è diventato una rock star.
Qualche giorno fa alla festa regionale del Pd a Villalunga (RE) ad accoglierlo c’è una folla oceanica di più di 6.000 persone, i più renziani certificano addirittura 10.000 presenze.
Un entusiasmo incredibile per il fautore della “terza via” democratica nel cuore dell’Emilia Rossa, solo qualche mese fa inespugnabile roccaforte bersaniana. E pensare che ad ascoltare Bersani c’erano meno di 600 persone… il confronto con Epifani, poi, diventa persino imbarazzante col suo richiamo di un centinaio di militanti, molti dei quali si erano dileguati ben prima che finisse l’incontro. Per non parlare di Cuperlo che ha parlato davanti a 57 fedelissimi.
Tra i supporter di Renzi non ci sono più, come dicevano i suoi detrattori, solo “infiltrati di centrodestra”, “spie berlusconiane”, “sabotatori delle primarie” perchè ormai sono diventati renziani anche i vecchi “tortafrittari” testimoni della storia del Pci, la base del partito, tanti iscritti fino a ieri fedeli a colui che voleva smacchiare i guaguari ma che oggi si sono fatti piacere il sindaco di Firenze per istinto di sopravvivenza… “perchè se non è l’amore sono le bombe a tenerci insieme” cantavano gli Smiths.
Tutte le sedie sono già occupate un’ora prima dell’inizio dell’intervista del direttore del Tg1 Mario Orfeo a Matteo Renzi. Per non stare in piedi sono stato costretto a rubarne una di fianco ad una bancarella di zucchero filato e, per non farmela fregare, me la sono portata dietro quando mi sono messo in fila al bar per prendere un gelato.
L’attesa per Renzi è simile a quella di un concerto: impazienza, tentativo di avvicinamento al palco e presidio della posizione acquisita, occhi che ricercano la star agli ingressi dell’area, standing ovation finale, tanti giovani, di quelli che nei circoli o nelle feste del Pd se ne vedono ormai pochissimi. Un invasato renziano si è pure messo al collo la sciarpa della Fiorentina, a testimonianza di un amore incondizionato e totale. Una ragazza vestita in verde tutta attillata lascia il posto a sedere al padre: “Io sto in piedi… così magari Matteo mi nota”. Non solo le giovanissime sono attizzatissime per Renzi ma anche le signore più mature che lo guardano ammaliate vedendo in lui il figlio che avrebbero voluto, giovane, bello, brillante, di successo che con il buon Governo renziano garantirà loro una pensione e un futuro ai loro nipoti.
Chi era lì faceva fatica a pensare ad una sola motivazione plausibile per la quale sarebbe meglio votare per Cuperlo, Epifani, Civati… o per la quale bisognava ancora umiliarsi davanti agli italiani per manipolare e taroccare le regole delle primarie per non consentire la vittoria all’unico che può assicurarla al centrosinistra. E’ la motivazione non può essere di “differenza programmatica” perchè ciò presupporrebbe che il Pd non sia stato il partito che, fate mente locale, dalla sua fondazione ad oggi non è riuscito ad esprime una sola proposta su qualsivoglia argomento. A pensarci bene neppure Renzi ha brillato per soluzioni operative ma nel Pd evidentemente questa è una lacuna che se la base ha abbuonato per dieci anni alla vecchia classe dirigente, è disposta a perdonare anche a Renzi per qualche mese.
A questo punto non ci rimane che attende ancora un po’ per vedere se il famoso monito nenniano “piazze piene, urne vuote” troverà conferma o una prima smentita e sarà così rottamato pure lui.

Andrea Marsiletti

Ultimi articoli di Andrea Marsiletti – “Ma Space
Inceneritore, Pizzarotti ha fatto fin troppo. Adesso però basta
Big Mc Menù
I cimiteri sono pieni di persone indispensabili, ma…
In pellegrinaggio a Santa Clara, al Mausoleo del Che
I novelli Don Chisciotte contro Matteo Renzi
Eravamo dei combattenti, non dei segaioli
Salsomaggiore Comune debersanizzato
Dall’albero di Natale a pedali alla Twizy: il secondo scatto a 5 stelle
Pizzarotti spegne la sua prima candelina: un anno positivo
La volpe Bagnacani, una vergogna a 5 Stelle
Solidarietà a Bernazzoli
Almeno Scilipoti è passato dall’altra parte alla luce del sole…
Pizzarotti e Casaleggio su due pianeti diversi: uno all’Argonne, l’altro su Gaia

Il PD non è morto. E’ dal letame che nascono i fiori
L’isola rebelde Cuba resiste… con qualche strappo al Socialismo
Il debutto dei grillini in Parlamento… un film già visto a Parma
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