Vignali deve dimettersi. Doveva già farlo quando hanno arrestato in giugno alcuni dirigenti vicinissimi a lui e da lui scelti perché un sindaco porta la responsabilità delle persone di cui si circonda, ma a maggior ragione deve dimettersi ora che hanno messo in carcere un assessore, un politico di primo livello. Dal punto di vista meramente elettorale, per il centrosinistra sarebbe meglio che questa giunta rimanesse dov’è per vederla sgretolare giorno dopo giorno sotto i colpi devastanti delle immagini di arresti e dei video di scambi di tangenti, ma oggi l’interesse di tutti deve essere quello di difendere l’onorabilità delle istituzioni e dei cittadini di Parma e quindi il passo indietro è un obbligo inderogabile. Del resto non si capisce davvero cosa questa Giunta rimanga a fare: per sanare dei bilanci che non vengono mai sanati, per terminare delle opere che invece di concludersi si fermano per mancanza di soldi, per tirare a campare… E non si capisce tantomeno l’atteggiamento dell’UDC che continua a sostenere questa Amministrazione. Comprendo che essendo dei cattolici siano contro l’eutanasia, ma staccare la spina a questa Giunta sarebbe solo un atto di pietà cristiana. Il sostengo del PDL invece non stupisce visto che loro, a giudicare dalle note vicende nazionali, negli scandali giudiziari ci sguazzano se non diventano addirittura medaglie al merito conquistate sul campo. Non aggiungo altro perché la situazione è così triste che dispiace infierire.
Vignali deve dimettersi. Doveva già farlo quando hanno arrestato in giugno alcuni dirigenti vicinissimi a lui e da lui scelti perché un sindaco porta la responsabilità delle persone di cui si circonda, ma a maggior ragione deve dimettersi ora che hanno messo in carcere un assessore, un politico di primo livello. Dal punto di vista meramente elettorale, per il centrosinistra sarebbe meglio che questa giunta rimanesse dov’è per vederla sgretolare giorno dopo giorno sotto i colpi devastanti delle immagini di arresti e dei video di scambi di tangenti, ma oggi l’interesse di tutti deve essere quello di difendere l’onorabilità delle istituzioni e dei cittadini di Parma e quindi il passo indietro è un obbligo inderogabile. Del resto non si capisce davvero cosa questa Giunta rimanga a fare: per sanare dei bilanci che non vengono mai sanati, per terminare delle opere che invece di concludersi si fermano per mancanza di soldi, per tirare a campare… E non si capisce tantomeno l’atteggiamento dell’UDC che continua a sostenere questa Amministrazione. Comprendo che essendo dei cattolici siano contro l’eutanasia, ma staccare la spina a questa Giunta sarebbe solo un atto di pietà cristiana. Il sostengo del PDL invece non stupisce visto che loro, a giudicare dalle note vicende nazionali, negli scandali giudiziari ci sguazzano se non diventano addirittura medaglie al merito conquistate sul campo. Non aggiungo altro perché la situazione è così triste che dispiace infierire.
TANGENTI MENSE SCOLASTICHE: “VOLEVANO FARLE PAGARE AI LAVORATORI”
A proposito degli arresti di ieri relativi all’inchiesta sugli appalti nelle mense scolastiche, qualche osservazione a buon titolo spetta anche ai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Nelle scorse settimane, infatti, si è svolta una faticosa trattativa proprio con Copra e Parma Multiservizi, che tentavano di ridurre gli organici, tagliando le ore previste dai contratti per il servizio mensa nelle scuole materne e in alcuni nidi del Comune di Parma. Tale operazione, secondo il sindacato, avrebbe messo fortemente in discussione sia i diritti e il reddito delle lavoratrici (in prevalenza donne con contratti part time, quindi già fortemente penalizzate), sia la qualità del servizio erogato ai bimbi. Le ditte appaltatrici sostenevano che tale modifica fosse dettata dalla necessità di recuperare margini di profitto in quanto il corrispettivo previsto dal Comune non avrebbe coperto i costi. “Ora si comprende meglio – commentano esasperate le rappresentanti delle lavoratrici – quale fosse la vera ragione che portava l’azienda a comprimere sempre di più il costo del lavoro, a scapito delle addette e dei bambini. Volevano far ricadere su di noi il costo delle tangenti”. Non solo: i sindacati, durante la vertenza, hanno informato l’assessorato alle Politiche Educative della situazione, e richiesto un intervento sulle ditte appaltatrici. Per tutta risposta hanno ricevuto unicamente dall’assessore Bernini una lettera fredda e formale, in cui dichiarava non essere di sua competenza intervenire sull’organizzazione del servizio. Ancora una volta, constatano amaramente sindacati di categoria e rappresentanti dei lavoratori, queste vicende confermano che il proliferare degli appalti sui servizi di pubblica e primaria utilità rischia di favorire, grazie anche alla mancanza di controllo e trasparenza, il diffondersi del malcostume e dell’illegalità. Si ribadisce quindi l’urgenza di rafforzare quelle norme e procedure volte a tutelare utenti e lavoratori, tramite un attento controllo di tutto il processo di affidamento: altro che snellire le procedure burocratiche come vorrebbe l’ineffabile ministro Brunetta, che solo ieri – sarà un caso – proponeva di abolire la certificazione antimafia dovuta dalle imprese. Ciò che occorre è che le stazioni appaltanti collaborino, a differenza di quanto fanno oggi, al funzionamento dell’Osservatorio Provinciale sugli appalti di servizi. Lascia sconcertati la sufficienza con cui, in generale, gli enti pubblici, trattano gli appalti, eppure in tutti i casi di corruzione emersi fino ad ora erano in atto delle vertenze sindacali a tutela del lavoro e della leale concorrenza economica.
Ufficio Stampa Cgil Parma ___ 27/09/2011 h.19.15
Siamo sconcertati per il silenzio oramai assordante proveniente dal Comune. E’ impensabile, dopo quasi 36 ore dall’arresto dell’assessore Bernini e del dirigente Signorini, che il Sindaco continui a trincerarsi e a non fare dichiarazioni. Il primo cittadino ha parlato tanto di responsabilità e di dovere per rimanere attaccato alla sua poltrona e ora dove sono queste responsabilità e questi doveri? Chi dirige il Comune deve chiarire la sua posizione riguardo questa tornata di arresti e soprattutto lo deve alla città che è rimasta sospesa nell’aspettare che destino dovrà attenderle. Questo comportamento, in ogni caso, conferma l’indecenza e l’incapacità di questa amministrazione che, di fronte a fatti gravi, scappa dalle proprie responsabilità. Ci auguriamo, per il bene di Parma e dei cittadini, che le dimissioni vengano depositate al più presto per dare fine a questo calvario e poter finalmente aprire un nuovo ciclo e dare nuova speranza alla città, tenuta in ostaggio da parte di questi presunti amministratori da ormai troppo tempo.
Enrico Arillo Coordinatore de “Il Popolo Viola di Parma” __ 27/09/2011 h.21.30
In merito all’intervento del sig. Rossi candidato apparso sui mezzi di informazione che attacca l’Udc, intervengono l’ex assessore Giuseppe Pellacini e il capogruppo in consiglio comunale Matteo Agoletti: “Il suo intervento fase assume i connotati dello sciacallaggio politico. Anziché preoccuparsi dell’Udc, farebbe bene a pensare al Pd e ad alcuni suoi esponenti, grazie ai quali il Comune sarebbe ancora allo stato di tredici anni fa. L’Udc ha una linea politica chiara che è quella della riduzione della spesa pubblica. In questa fase abbiamo ribadito alla maggioranza che dovrà provvedere a se stessa, consigliando una profonda riflessione e suggerendo un passo indietro nel rispetto dei cittadini e per favorire quella “pacificazione” anche economica dalla quale ricostruire. La spina andrebbe staccata, caro sig. Rossi, ai politicanti in cerca di successo quando parlano senza sapere le cose e proprio per la carità cristiana che ci riconosce, preferiamo non guardare a quanto succede nei comuni vicino a Milano.