Sanità Emilia-Romagna, la minoranza chiede una Commissione d’inchiesta

In Aula la proposta di Rete Civica, FdI, e FI per indagare sulle criticità del sistema sanitario

di Tatiana Cogo

In Assemblea legislativa i gruppi di minoranza hanno chiesto l’istituzione di una Commissione regionale speciale d’inchiesta per fare luce sulle cause delle evidenti difficoltà della sanità dell’Emilia-Romagna.

I consiglieri firmatari – Elena Ugolini (Rete Civica), Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) e Pietro Vignali (Forza Italia) – hanno sottolineato la necessità di un’analisi approfondita dei problemi, criticando la maggioranza per il rifiuto di convocare audizioni, di esaminare dati e di ascoltare esperti.

“È evidente che si vuole coprire ciò che non funziona – dichiarano i consiglieri –. I cittadini affrontano tempi di attesa fino a 500 giorni per un esame e fino a due anni per un intervento chirurgico, o restano senza risposta perché il Cup nega le prestazioni. Serve una visione complessiva, oggi assente”.

I consiglieri evidenziano numerose criticità: mancanza di accordi integrativi con i medici di base, limitazioni nelle prescrizioni diagnostiche, liste d’attesa e “pre-liste” che aggirano il monitoraggio ufficiale, depotenziamento degli ospedali di montagna, riduzione della chirurgia programmata e delle sale operatorie per l’alta complessità, divari di costo tra strutture pubbliche e private, criticità nei Cau e nei soccorsi del 118, e richieste di restituzione di fondi già erogati alla sanità privata.

“Senza comprendere dove e perché il sistema ha lacune, ogni intervento rischia di peggiorare la situazione – aggiungono Ugolini, Evangelisti e Vignali –. L’unico ‘risparmio’ possibile sarebbe il taglio lineare, che aggrava i problemi. La trasparenza è fondamentale: i cittadini hanno diritto a tempi certi, costi chiari e servizi migliori”.

La maggioranza ha presentato una risoluzione alternativa, ribadendo la bontà del sistema e attribuendo le difficoltà al sottofinanziamento nazionale. La minoranza contesta questa posizione, sottolineando che regioni con analoghi finanziamenti, come il Veneto, riescono a mantenere bilanci in equilibrio.

I consiglieri firmatari concludono: “L’Assemblea ha perso un’occasione per andare a fondo dei problemi della sanità, ma non ci fermeremo. Continueremo a chiedere trasparenza e risposte puntuali all’assessore Fabi e al presidente De Pascale”.

Il voto è previsto in mattinata e la maggioranza ha già annunciato la propria contrarietà alla proposta di istituire una commissione d’inchiesta.

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