“Sono un giocatore del Parma al 100%”

SMA MODENA
lombatti_mar24

25/07/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Alessandro Lucarelli, come sta andando il ritiro?
“Procede tutto per il meglio, stiamo lavorando bene e per il momento nessuno ha accusato infortuni vari o problemi muscolari.”

Partiamo da un tema caldo: durante la scorsa amichevole alcuni tifosi hanno detto che avrebbero firmato una petizione per far restare al Parma Alessandro Lucarelli…
“Anche noi calciatori leggiamo i giornale, ed in questi giorni ho visto il mio nome accostato a varie squadre, però posso garantire che ad oggi io non ho ricevuto nessuna richiesta e perciò mi sento e sono un calciatore del Parma al 100%.
Sono convinto che anche la società la pensi allo stesso modo, altrimenti me lo avrebbe fatto presente. Sono solo voci, al momento.”

Nella passata stagione lei è stato l’unico innesto in difesa rispetto all’anno precedente, e siete risultati la miglior retroguardia del torneo…
“Non credo sia merito dei singoli, penso piuttosto che l’esperienza, soprattutto quella dei difensori, sia molto importante.
Quando si va avanti con l’età si riesce a leggere meglio le situazioni di gioco che si creano in una gara, cosa che magari a vent’anni non riesce, quindi credo che soprattutto nel reparto arretrato, più gente esperta c’è, meglio è.”

E’ un Parma, quello che sta nascendo, con un bel mix…
“La cosa importante è che i ragazzi che arrivano siano bravi: la società ha fatto degli investimenti prendendo dei calciatori giovani e di prospettiva, ma che sono già pronti per affrontare un campionato di Serie A. Quindi è proprio un mix giusto che annovera i più esperti del gruppo a cui si aggiungono i giovani appena arrivati, che dovranno seguire la via indicata dai più anziani.
Anziani che hanno già fatto un percorso importante culminato con la promozione, e che hanno un senso di appartenenza fortificato dalla conquista della Serie A dell’anno scorso, e perciò in un certo senso i nuovi troveranno già la strada spianata.
Ci sono sette o otto calciatori che ci tengono in modo particolare e che sono pronti a dare una mano ai nuovi arrivati per cercare di amalgamare il gruppo il più presto possibile perché in Serie A anche questo fa la differenza.
Sicuramente incontreremo tante squadre che tecnicamente sono più forti di noi, però noi con il gruppo, con le nostre armi e con la voglia di fare bene e di sentirci la maglia cucita addosso, potremo fare risultato.”

L’anno scorso il Parma ha fatto fatica a difendere a quattro, mentre in questa prima fase del ritiro Guidolin sta provando spesso la difesa con tre centrali…
“Il mister sta praticamente provando esclusivamente la difesa a quattro, e credo che sia anche giusto così, perché la difesa a tre, dopo gli ottimi risultati della passata stagione siamo in grado di schierarla a memoria e sappiamo come muoverci.
Quest’anno Guidolin sta facendo dei tentativi con la difesa a quattro ed è giusto insistere fin dall’inizio su questo.
Sarà il mister a valutare se sarà il caso di andare avanti anche in gare ufficiali con questo sistema di gioco oppure no, anche perché una delle caratteristiche del nostro allenatore, che lo ha contraddistinto anche nella passata stagione, è quella di aver dimostrato di saper cambiare in corsa più sistemi di gioco.
Noi mentalmente siamo pronti a giocare a tre o a quattro, a seconda dell’avversario e delle difficoltà del momento. Ci stiamo preparando per questo, e lo stiamo facendo anche piuttosto bene.”

L’anno scorso con la difesa a quattro a volte è capitato che lei venisse schierato da Guidolin davanti alla difesa…
“Giocando a tre hai il centrale che si stacca e dà copertura ai due marcatori puri; giocando a quattro, invece, praticamente lo schermo ce l’hai con il mediano basso davanti, e quindi è molto importante per la difesa, soprattutto quando si incontrano squadre con la mezzapunta che ti crea più difficoltà, avere un uomo davanti alla difesa che ti faccia da schermo.
Il mister sta provando sempre questa soluzione, e prima o poi troverà il giocatore più adatto da schierare in quel ruolo.”

Crede che le voci di mercato sul suo conto siano legate alla partenza di suo fratello?
“Penso proprio di sì, perché è ormai un luogo comune dire che se va via Cristiano, automaticamente debba andare via anch’io.
Io gioco a calcio da tredici anni, ed ho giocato con Cristiano soltanto due volte: nel Livorno e nel Parma la passata stagione.
Le nostre carriere sono state sempre separate, ed escludo categoricamente qualsiasi connessione tra la partenza di mio fratello ed il mio ipotetico addio. Se poi un domani dovessi andare via anch’io, non centrerebbe nulla la partenza di Cristiano, ma sarebbe una scelta fatta dalla società.”

Se ci fosse l’opportunità, lei giocherebbe ancora con Cristiano?
“Ritrovarsi in una situazione come quella che si era venuta a creare l’anno scorso e che, personalmente, mi aveva creato un po’ di imbarazzo, non sarebbe proprio il massimo, perché vedere il proprio fratello, che non è un compagno di squadra qualsiasi, in una situazione difficile, vedere che soffre e la subisce, non fa stare tranquilli. Però non mi sento di dire che non ci vorrei più giocare con lui.
Per esempio a Livorno era capitata la stessa cosa ma a parti invertite: Cristiano rendeva alla grande, mentre io avevo avuto dei problemi con il presidente Spinelli, tanto che poi sono dovuto andare via. E la stessa cosa aveva fatto Cristiano in quell’occasione: aveva cercato di fare la sua parte sapendo però che dentro di sé stava male per me.
Però uno deve sempre cercare di fare il meglio per se stesso. E’ normale che non giocando insieme questo problema non si pone. Però ripeto: ognuno ha la sua strada ed il proprio destino; adesso ci siamo separati ed ognuno cercherà di fare il meglio per la propria squadra.”

Le toccherà marcarlo…
“Sì, è già successo in passato, ma speriamo che non abbia troppo il dente avvelenato questa volta.”