
Un fulmine a ciel sereno colpisce le famiglie di Parma: l’amministrazione comunale ha annunciato in commissione consiliare che dal gennaio 2026, in pieno anno scolastico, le tariffe della mensa subiranno un incremento fino al 18%. Un salasso che colpirà tutte le famiglie della città.
I numeri parlano chiaro: circa il 70% delle famiglie parmigiane, in particolare quelle con ISEE superiore agli 11.764 euro, dovranno mettere mano al portafoglio per un extra anche oltre i 200 euro all’anno. E questo su tariffe che già oggi posizionano Parma tra i comuni più cari d’Italia per il servizio di mensa scolastica.
Un aumento senza giustificazioni
Ma cosa rende ancora più inaccettabile questa decisione? Il tempismo e l’assenza di motivazioni concrete. Negli ultimi anni non risultano richieste di aumento dei costi da parte del gestore. L’attuale appalto, inoltre, rimarrà in vigore fino al luglio 2026, quando verrà indetto un nuovo bando di gara.
Allora perché questo ulteriore peso sulle spalle delle famiglie? La risposta è semplice quanto preoccupante: siamo di fronte a una clamorosa incapacità di pianificazione della Giunta comunale.
L’inerzia che costa cara
Da anni l’amministrazione naviga nell’incertezza, incapace di decidere quale modello di gestione adottare per le mense scolastiche. Questa paralisi decisionale ha creato un vuoto nella pianificazione che oggi viene scaricato direttamente sui cittadini, trasformando l’inadeguatezza amministrativa in un conto da pagare per le famiglie.
Famiglie al centro? Solo a parole
Questa vicenda rappresenta l’ennesima dimostrazione di come la famiglia non sia davvero al centro dell’azione politica di questa Giunta. Un paradosso stridente, soprattutto alla luce degli ultimi dati demografici che evidenziano l’urgente necessità di politiche concrete a sostegno di natalità e genitorialità.
Mentre i numeri gridano il bisogno di supportare chi sceglie di fare famiglia, l’amministrazione risponde con aumenti e maggiori oneri. Un approccio che va nella direzione diametralmente opposta rispetto alle esigenze della città.
Maria Federica Ubaldi – Capogruppo Civiltà Parmigiana