Uil: “Quale futuro per i dipendenti dell’Azienda Ospedaliera?”

Biagio Ambra, segretario UIL-Fpl Parma

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con le OO.SS e le RSU del Comparto che ha visto la presenza dei massimi vertici dell’azienda con all’ordine del giorno, lo stato dei fondi contrattuali 2020 e la proiezione sul 2021.

Dopo un anno mezzo, cioè da quando è iniziata la pandemia, che ha visto il personale produrre uno sforzo straordinario per non far mancare assistenza e cura ai pazienti, la Delegazione di parte Pubblica ci ha illustrato le tabelle con le voci di spesa dei vari istituti contrattuali e i loro residui, con cifre da “bollino rosso” che ci preoccupano seriamente.

Il quadro che ne è scaturito è decisamente sconfortante, per il presente, come per il futuro per le lavoratrici e i lavoratori al punto tale che, che se questa Amministrazione dalla “testa grossa e dal corpo piccolo ”, non si impegna in modo concreto a invertire la tendenza, si corre il serio rischio che la contrattazione aziendale in ospedale, subisca una brusca battuta d’arresto e che, senza voler essere delle “Cassandre”, non si riesca più, da qui a poco tempo, a garantire il dovuto per chi lavora di questo ospedale.

Molteplici sono i fattori che andrebbero rimossi, serve una nuova strategia, se davvero si vuole uscire da questa preoccupante situazione che non ha precedenti.

Alla base di tutto ciò vi è per primo, la continua “melina” perpetuata da parte di questa Regione troppo “Bologna centrica”, a causa della mancata applicazione del D.lgs 30 aprile 2019, n. 35, che consentirebbe alle Aziende sanitarie il superamento dei vincoli di spesa sul personale e conseguentemente di incrementare i fondi contrattuali, problema peraltro, sollevato dalla Uil anche in sede di CTSS, ma non solo, da tempo il nostro sindacato, in solitaria, denuncia il protrarsi negli anni di una cronica e iniqua sperequazione dei fondi contrattuali assegnati alla nostra AOU, tra i più bassi e sottostimati rispetto alla gran parte delle aziende sanitarie della Regione.

A tutto ciò si assiste, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, ad un atteggiamento, se non passivo, fatalista da parte dei vertici di questa Azienda che, allo stato attuale, non sembra in grado di mettere in campo nessuna azione concreta per dare un briciolo di respiro al prosieguo della contrattazione aziendale a partire, per fare un esempio, vista la carenza di organici integrativi, ad incentivare con maggiori risorse, la copertura delle assenze improvvise.

Se poi a tutto ciò aggiungiamo, la problematica legata alla difficoltà di trattenere un considerevole numero di dipendenti nella nostra Azienda, a fronte dell’elevato turn-over nonostante, va dato atto, gli sforzi fatti dalla nostra amministrazione sul fronte occupazionale negli ultimi anni, il quadro che si delinea è decisamente a tinte fosche.

Non è mistero che anche per ragioni di carattere prettamente retributivo maggiormente vantaggiose e per la durata dei contratti ad incarico, molti neo-assunti abbiano preferito a Parma altre destinazioni.

UIL-Fpl di Parma

lombatti_mar24