
E’ lapidario il giudizio di Pietro Vignali che, insieme al suo gruppo consiliare, ha tracciato il bilancio dei primi due anni della Giunta Guerra. “La città è abbandonata – ha detto l’ex sindaco – i negozi chiudono, il verde è trascurato, mancano politiche per giovani, donne, famiglia e infanzia. E fra l’altro la maggioranza è divisa come si è visto in alcuni frangenti (aereoporto e partecipazione). Di contro, c’è la nostra opposizione responsabile che non si limita a criticare ma che ha presentato ben 40 mozioni che tendono a costruire una visione diversa della città. Tante le ombre dei primi 24 mesi di questa amministrazione: dagli agenti di comunità rinchiusi negli uffici e nessun vigile di quartiere alla chiusura del servizio investigativo sul commercio con 300 negozi sfitti in centro, dalle politiche famigliari e anticrisi mai realizzate al piano lavori pubblici che è praticamente fermo o con cantieri lumaca che procedono troppo lentamente.
Christian Stocchi è il sindaco più votato della storia della provincia di Parma. Colorno è ribattezzato Stocchistan (di Andrea Marsiletti)
Ma l’elenco delle cose non fatte non si ferma qui: i tempi di attesa per la carta d’identità elettronica, le criticità del servizio del verde pubblico, un piano sosta non condiviso e penalizzante per cittadini e commercianti oltre a ridicole pedonalizzazioni. E ancora: solo 9 km di piste ciclabili realizzate rispetto ai 60 promessi e nessun intervento sulla sicurezza stradale e sugli incroci pericolosi come quelli di Eia, Corcagnano e Marano). Insomma, il nulla cosmico da una giunta che continua a vivere alla giornata senza visione e prospettiva. E così la città declina”.
Virginia Chiastra ha posto l’accento sul degrado del centro storico (“alcune zone sono piccole discariche a cielo aperto”) e sulla partecipazione con forti critiche alle recenti deicisioni assunte dalla giunta. Marco Osio ha invece rilevato le criticità sul fronte dell’impiantistica sportiva e in particolare al settore delle piscine che soffre di una “drammatica carenza di impianti”.
Di sicurezza ha invece parlato Fabrizio Pallini che ha definito “imbarazzante visto che ogni giorno assistiamo a uno o più episodi che qualche decennio fa si potevano registrare in Sud America e non nella civilissima Parma, ex isola felice sotto questo profilo”.
Infine Arturo Dalla Tana secondo il quale la città “è abbandonata a se stessa e non si vedono soluzioni che la facciano uscire dal tunnel del degrado”.