18 dicembre 1865: viene abolita la schiavitù negli Usa

SMA MODENA
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Erano trascorsi poco più di otto mesi dalla resa delle truppe confederate dell’Armata della Virginia ad Appomatox quando il 13° emendamento, dopo esser stato ratificato dai ¾ degli stati, veniva adottato dalla costituzione americana. Esso stabiliva definitivamente che “nessun tipo di schiavitù o di servitù coatta… poteva esistere negli Stati Uniti o in qualsiasi territorio soggetto alla giurisdizione delle leggi federali americane”.

Il 2 dicembre l’Alabama, ex-stato confederato schiavista, era stato costretto ad accettare l’emendamento per vedersi riconosciuto il diritto di rientrare a far parte dell’unione, e la sua ratifica aveva dato alla maggioranza i ¾ necessari. Quando il 18 dicembre l’emendamento divenne parte della costituzione erano trascorsi 246 anni da quando il primo carico di africani era arrivato a Jamestown, in Virginia, dove sarebbero stati venduti come schiavi per il lavoro nelle piantagioni.

Sebbene formalmente abolita, l’eredità culturale della schiavitù rimarrà forte nella vita politica e sociale degli Usa ancora per un secolo, prima di essere superata grazie alle lotte portate avanti dal movimento per i diritti civili negli anni ’50 e ’60 del ‘900.

Alessandro Guardamagna