
Il 21 febbraio 1965 Malcolm X viene assassinato a New York da membri della Nazione dell’Islam.
Malcolm X, nato Malcolm Little, anche noto come Detroit Red, El-Hajj Malik El-Shabazz e Omowale (Omaha, 19 maggio 1925 – New York, 21 febbraio 1965), è stato un attivista statunitense a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere. Fu assassinato a New York il primo giorno della Settimana Nazionale della Fratellanza per mano di membri dell’organizzazione di cui era stato precedentemente portavoce, la Nazione Islamica.
È considerato uno dei più grandi, ma anche controversi, capofila afroamericani del XX secolo. Alla fine di una lunga evoluzione del suo pensiero, che era partito da posizioni oltranziste e di contrapposizione violenta allo status quo, sostenne infine che la religione islamica era capace di abbattere ogni barriera razziale e ogni forma di discriminazione, capeggiando comunque un’organizzazione politica (OAAU) di atteggiamento non religioso e non settario nella difesa dei diritti umani.
Il 14 febbraio 1965, Malcolm e la sua famiglia sopravvissero a un attentato dinamitardo contro la loro abitazione. Una settimana dopo, il 21 febbraio, durante un discorso in pubblico a Manhattan, Malcolm fu ucciso, all’età di 39 anni, da sette colpi di arma da fuoco.
Ai funerali di Malcolm X, celebratisi il 27 febbraio 1965 ad Harlem, parteciparono oltre 1.500.000 persone, dopodiché il suo corpo venne sepolto nel Cimitero di Ferncliff, ad Hartsdale, New York.
Tre membri della Nation of Islam (N.O.I.) furono arrestati per il suo assassinio: Talmadge Hayer, Norman 3X Butler e Thomas 15X Johnson. Benché tutti e tre fossero stati condannati per omicidio nel marzo del 1966, il solo Hayer confessò le proprie responsabilità, mentre in seguito vennero fatti altri nomi sui mandanti, tutti in seno alla Nation of Islam. Talmadge Hayer conosciuto anche come Thomas Hagan ha ottenuto la libertà condizionale e il 27 aprile 2010 è uscito dal carcere.
È probabile che Malcom X temesse da tempo per la propria vita. Nel 1964, la rivista Life aveva pubblicato una famosa fotografia di Malcolm X con una carabina in mano, intento a tirare la tenda della sua finestra per controllare fuori. La foto era accompagnata dalla scritta “con tutti i mezzi necessari”, e si riferiva alle minacce di morte subite da Malcolm X e alla sua affermazione che “si sarebbe difeso” con un’arma.