
Venerdì 10 marzo, alle ore 20, l’Orchestra dell’Opera Italiana (OOI), nell’occasione diretta da Valerio Galli, sarà impegnata ne “La Bohème”, capolavoro di Giacomo Puccini inserito nel cartellone della stagione lirica 2017 della città ducale.
Sarà un momento di profonda emozione per una buona parte dei musicisti che compongono questa compagine parmigiana, nata dalle ceneri di quella che per anni (e fino al 2012) è stata l’orchestra di riferimento al Teatro Regio di Parma. Costituitasi nel 2014, grazie a un’azienda privata, Sinapsi Group, l’OOI è stata in grado, in poco tempo, di conquistarsi uno spazio all’interno della programmazione dei principali teatri dell’Emilia Romagna.
La Bohème rappresenta il terzo titolo per l’OOI nel 2017, essendosi già esibita a gennaio e febbraio a Modena (Gianni Schicchi e Attila); nei prossimi mesi l’attività operistica proseguirà al Teatro Municipale di Piacenza, al Teatro Comunale di Modena, al Teatro Verdi di Busseto e al Teatro Valli di Reggio Emilia.
Anche a livello internazionale, l’Orchestra dell’Opera Italiana e i suoi Solisti stanno ricevendo ottimi riscontri: sono infatti in via di definizione, nella seconda parte del 2017, alcuni concerti nelle più importanti città europee, nell’ambito di “Con Verdi nel Mondo”, innovativo progetto ideato da Sinapsi Group che punta, attraverso appuntamenti musicali organizzati in collaborazione con IIC e Ambasciate d’Italia in tutto il mondo, allo sviluppo di importanti assetti in ambito istituzionale, artistico e commerciale, alla creazione di occasioni strategiche di promozione territoriale e di business, attraverso l’universalità del linguaggio musicale, l’originalità e la qualità delle esecuzioni e la popolarità planetaria del genius loci Giuseppe Verdi (per info www.converdinelmondo.it).
L’OOI ha già calcato il palco del Teatro Regio nei mesi scorsi: in ottobre con Fuoco di Gioia (il concerto benefico organizzato dal Club dei 27), a novembre in un concerto inserito nella Shakespeare Marathon e in dicembre nel Concerto di Natale offerto alla città dalla Fondazione Cariparma. Ma occupare la buca del Teatro Regio avrà certamente un sapore particolare.