8 agosto 1849: gli austriaci fucilano i patrioti Bassi e Livraghi

SMA MODENA
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L’8 agosto 1849 i patrioti italiani Ugo Bassi e Giovanni Livraghi sono fucilati dagli austriaci a Bologna.
Giovanni Livraghi (Milano, 1819 – Bologna, 8 agosto 1849) è stato un patriota italiano, che prese parte a diverse imprese di Giuseppe Garibaldi, facendo parte della legione italiana da lui costituita a Montevideo nel 1843 e partecipando, in seguito, alla difesa della Repubblica Romana.
Catturato dagli austriaci e considerato, in quanto milanese e quindi suddito austriaco, un disertore, venne fucilato.
Ugo Bassi, nato Giuseppe (Cento, 12 agosto 1801 – Bologna, 8 agosto 1849), è stato un patriota e religioso italiano del Risorgimento.
Nacque nel 1801 da Luigi Sante Bassi, impiegato della dogana pontificia e da Felicita Rossetti, cameriera originaria di San Felice sul Panaro. In gioventù, sembra a causa di una delusione amorosa, divenne novizio barnabita e nel 1821 pronunciò i voti a Roma, nella chiesa di San Carlo. Nell’ordine barnabita conobbe Alessandro Gavazzi, di cui divenne grande amico.
Divenne un predicatore piuttosto famoso e, nei suoi lunghi e numerosi viaggi per l’Italia, vivendo sempre in povertà, fu seguito spesso da molte persone attratte dalla sua testimonianza di fede. Durante i moti rivoluzionari del 1848 non ebbe esitazioni ad unirsi alle forze risorgimentali.
Ugo Bassi si trovava infatti ad Ancona nel momento in cui un gruppo di volontari stava partendo per i campi di battaglia della Prima guerra d’indipendenza. Celebrando per loro la messa di congedo, chiese di essere accettato come cappellano; i volontari, entusiasti, gridando espressero il loro assenso, cui il sacerdote-patriota, in ginocchio, rispose con una preghiera. Partì quindi con i volontari. Con acceso patriottismo diffuse lo spirito rivoluzionario fra i soldati, come prima lo aveva infuso alla popolazione civile.
Fu ferito a Treviso il 12 maggio 1848 e portato a Venezia, all’epoca governata dall’Austria. Rimase nella città lagunare e, dopo la sua guarigione combatté per la Repubblica di San Marco (1848-49). Successivamente tornò a Roma, dove vide la nascita della Repubblica Romana, che sostenne poi attivamente.
Dopo la caduta della Repubblica Romana fuggì alla volta di Venezia con Garibaldi, Francesco Nullo, Ciceruacchio, Giovanni Livraghi ed altri. Giunti nella Repubblica di San Marino, il gruppo si separò. Bassi, partito da San Marino, con Livraghi, cadde per la seconda volta nelle mani degli austriaci il 2 agosto nei pressi di Comacchio. Trasferito a Bologna la sera del 7 agosto, venne fucilato senza nessun processo per volontà del capitano auditore Carl Pichler von Deeben ed in grande fretta l’8 agosto 1849, vicino alla Certosa, insieme a Giovanni Livraghi. Alla morte aveva quarantotto anni.
Il 18 agosto 1849 gli austriaci, per impedire che i cittadini di Bologna manifestassero i propri sentimenti di approvazione ed affetto sulla tomba del Bassi, riesumarono il suo corpo traslandolo nel cimitero della Certosa. La sua appartenenza alla Massoneria è affermata dal Gran Maestro Umberto Cipollone, ma è discussa dalla storico Rosario Francesco Esposito.