
24 giugno 2017, sede del comitato elettorale Paolo Scarpa Sindaco, via Imbriani (Parma).
“Domani è il grande giorno del ballottaggio. Come andrà a finire?”
“Bene, perderemo alla grande.”
“Sei sicuro?”
“Fino a che non si conta l’ultima scheda non si può mai sapere, ma ci sono tutte le condizioni perchè domani sia una grande disfatta.”
“Se lo dici tu, mi tranquillizzo.”
“Dai messaggi che ricevo, posso assicuranti che tantissimi del Pd staranno a casa o voteranno per Pizzarotti. Nulla avviene per caso, per ottenere questo risultato ci abbiamo lavorato tanto. Fin dall’inizio abbiamo tenuto ben nascosto il partito. Le abbiamo chiamate ‘primarie della città‘ e non ‘primarie del centrosinistra‘ proprio per non dare punti di riferimento al nostro elettorato. Quel consenso potenziale del centrosinistra (in città superiore al 50% come rivelato in occasione del referendum costituzionale) ti confesso che ci aveva preoccupato non poco.”
“Non dirlo a me! Quando ho visto quella percentuale mi sono sentito male e mi sono detto: ‘sta a vedere che andiamo a vincere le prossime comunali!‘”
“E’ per questo che ci siamo subito messi in azione e abbiamo reclutato alcuni ex assessori della Giunta Vignali. In questo modo abbiamo destabilizzato del tutto gli elettori di centrosinistra, già disorientati dalle politiche nazionali di Renzi. Il cerchio magico di Scarpa era composto quasi tutto da ex vignaliani. Così facendo eravamo certi di suscitare l’indignazione della nostra base e dei nostri alleati. Abbiamo subito ottenuto il risultato di mettere alla porta della coalizione Sinistra Italiana, i rimasugli di Sel e tutti quei comunisti che si ostinavano a stare con noi. Credi a me: domani nessuno di sinistra ci voterà!”
“Però, epurando la sinistra, non rischiamo di andare a prendere dei voti di destra?”
“Tranquillo, per chi ci hai preso! Abbiamo subito controbilanciato candidando l’ex procuratore Gerardo Laguardia, una persona che nel centrodestra è visto come fumo negli occhi. Questa mossa ci ha fatto perdere con il solo sforzo di una conferenza stampa migliaia di voti.”
“E ci avete pensato agli ubaldiani?… loro con Laguardia non avevano brutti rapporti.”
“Quelli di Civiltà Parmigiana ce li eravamo già messi contro, quando alle primarie dichiarammo pubblicamente che erano degli infiltrati e gli intimammo di non recarsi ai nostri seggi. Da lì non arriverà nessun voto, abbi fede.”
“Meno male. Non mi torna una cosa: ma se il Pd lo abbiamo così ridotto al lumicino, perchè abbiamo accettato il loro simbolo sulla scheda elettorale?”
“Lo abbiamo fatto così domani al ballottaggio tutto il centrodestra ci voterà contro. In questi giorni ho goduto come un riccio nel sentire gli appelli al voto di Salvini, Meloni e Forza Italia per Pizzarotti. Siamo riusciti a compattare tutto il centrodestra contro di noi, un’unità che a Parma i berlusconiani e i leghisti non avevano mai conosciuto.”
“Perdonami, ma la base Pd, quella più fedele e militante, non è che domani ci va a votare?”
“Non temere. ‘Per fare una frittata bisogna rompere le uova‘ ci insegnava Lenin. Il partito è lo abbiamo spaccato a metà come una mela, le due fazioni si odiano.”
“Tutto è nato dalla spaccatura dopo le primarie…”
“Certo. Abbiamo subito fatto capire a quelli di Costi che per loro non c’era spazio e che non li volevamo.”
“Come?”
“Li abbiamo tenuti a bagnomaria per un bel pò. Gli abbiamo mandato un sms solo sei giorni dopo le primarie quando la situazione si era già surriscaldata, forse già compromessa.”
“Poi è intervenuto a piedi pari Dall’Olio che scrisse quella memorabile email a tutti i massimi dirigenti del partito che diffidava Costi e i suoi dall’occuparsi del programma e dal mandare alcun comunicati stampa non concordati con noi. Li abbiamo voluti umiliare, dicendogli nei denti che non avremmo fatto prigionieri. L’umiliazione pubblica è il primo passo dell’epurazione.”
“Che mito Nicola! Li ha mandati fuori di testa, e ce li ha messi tutti contro! Per 4-5 giorni le prime pagine della Gazzetta e dei siti esaltavano la nostra rissa interna. I nostri elettori leggevano allibiti e schifati quella sequenza di comunicati stampa. Sono stati giorni esaltanti, che hanno lasciato una ferita profonda nell’elettorato che sapevamo non si sarebbe mai più rimarginata.”
“Costi è apparso come una vittima.”
“Meglio. Così i suoi si sono incazzati ancora di più e piuttosto che votare Scarpa si fanno tagliare una mano.”
“E’ stato bellissimo quando abbiamo gettato benzina sul fuoco definendo Pagliari il peggiore parlamentare della storia di Parma.”
“E’ stato un colpo da maestro! Se c’è una cosa che gli elettori detestano sono le polemiche personali spiattellate sui giornali. Lo sconcerto negli occhi dei nostri elettori ci faceva capire che eravamo sulla strada giusta.”
“Meno male che non abbiamo candidato Dario Costi. Quello magari vinceva…”
“Infatti. Avevamo nasato che aveva l’immagine, l’età e le relazioni per raccogliere un consenso fuori dal centrosinistra. Lo abbiamo segato alle primarie senza pietà con le truppe cammellate di vecchi che organizzavamo da più di un anno. Dall’Olio è stato anche qui preziosissimo. Prima ha raccolto le firme per presentarsi alle primarie, poi è ritirato, e alle primarie ci siamo alleati tutti contro Costi (leggi). Marciare divisi per colpire uniti! Lo abbiamo ucciso nella culla quell’infame di Costi!”
“Lo accusavate di essere un epigono di Civiltà Parmigiana della ‘Parma da bere’, quando voi imbarcavate tutti quelli di Vignali. Che senso aveva?”
“L’incoerenza e la faziosità aiutano tantissimo a perdere le elezioni perchè disgustano la gente.”
“Diciamocelo, anche fare le elezioni senza un programma elettorale è stato un colpo di genio.”
“Grazie. La gente oggi chiede proposte concrete. Noi per andargli in c*** gli abbiamo propinato 10 slide con scritte sopra delle frasine da scuola elementare. Ma non eravamo sicuri che proprio tutti avessero capito che non avevamo nessuna idea sulla città e allora abbiamo chiesto a Pizzarotti di fare il faccia a faccia in Piazza Garibaldi a reti televisive unificate a tre giorni dal voto così che ogni parmigiano ne prendesse coscienza.”
“Pizzarotti ha vinto il faccia a faccia 2-0.”
“Speravamo in un punteggio più ampio ma anche quello è servito.”
“Dai, adesso puoi dirmelo. Come vi è venuto in mente di fare l’annuncio che in un anno azzeravamo lo spaccio in tutta la città.”
“Avevamo la percezione che fosse sì chiaro che Scarpa non avesse un programma, ma che godesse ancora della reputazione di una persona politicamente seria. Abbiamo pensato di sfruttare il tema caldissimo della sicurezza: abbiamo valutato che annunciare che in un anno dieci vigili urbani riusciranno a fare quello che interi corpi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza non sono riusciti a fare in nessuna città italiana fosse una cazzata così grossa in grado di azzerare la credibilità di Scarpa. I riscontri che abbiamo avuto ci hanno dato ragione. Il countdown, poi, è stata la ciliegina sulla torta.”
“Anche sulla comunicazione avete lavorato bene.”
“Sì, i nostri comunicati non dicevano nulla, i manifesti sulle pensiline degli autobus con Scarpa che rideva in mezzo agli anziani sembrava la pubblicità di una dentiera… oggettivamente lo staff ha lavorato bene.”
“Ormai ci stiamo dicendo tutto, fammi capire perchè non avete fatto nessuna alleanza al ballottaggio? Ad esempio col movimento di Alfieri che nasceva proprio contro Pizzarotti?”
“Se avessimo fatto un apparentamento avremmo potuto generare nell’elettorato la speranza che la coalizione stesse crescendo e aumentando le sue possibilità di vittoria. Magari qualcuno si sarebbe galvanizzato, e sarebbe andato a votare invece di andare al mare. Bisogna fare attenzione con le alleanze: si sa come si inizia ma non si sa mai come si finisce.”
“Tutto perfetto. Questa volta abbiamo sbagliato proprio tutto quello che potavamo.”
“Sì, le abbiamo azzeccate proprio tutte. A dire il vero un rammarico ce l’ho…”
“Cioè?”
“Potevamo fare qualcosina in più.”
“Cosa?”
“Annunciare che Nicola Dall’Olio sarebbe stato il vicesindaco di Parma!”
“Eh, non esagerare! Così perdevamo proprio tutti i voti. Sarebbe stato troppo sfrontato. Come avremmo fatto poi a dare la colpa agli altri?”
“In effetti, il troppo stroppia.”
“Ci pensi, che bello altri cinque anni di opposizione!”
“Questa volta è stata più difficile di altre, erano in tantissimi che volevano mandare a casa Pizzarotti.”
“Arriveremo al quarto di secolo di sconfitte.”
“Scriveranno di noi per anni. Stiamo battendo tutti i record.”
“Sì, stiamo scrivendo la storia di Parma.”
Andrea Marsiletti