
“C’è una campagna elettorale in corso, in 30 giorni arriveranno tutte le risposte che avremmo sempre voluto avere. Battute (mica tanto) a parte: userò il tempo di questa campagna per mettere sul tavolo non il libro dei sogni ma le richieste che come amministratrice si intercettano, semplicemente, parlando con le persone”.
Così Alessia Frangipane, candidata nella lista Civica Bonaccini Presidente presenta la prima di una serie di proposte mirate “che hanno bisogno di una regia regionale e che mi impegno a portare a Bologna. Con lo stile di sempre: senza fare promesse, lavorando con sussidiarietà e per trovare le soluzioni migliori. Per me civismo significa proprio questo: massima libertà per le idee serie, principio su cui il Presidente Bonaccini ci ha dato carta bianca. Non fosse così, non avrei accettato di candidarmi”.
Il punto numero uno si chiama famiglia e ci sono tantissime azioni che se combinate insieme possono rendere l’Emilia-Romagna (col trattino, sempre) la zona ideale in cui vivere.
La nostra regione è stata in grado di costruire un sistema di protezione sociale che ha fatto scuola in Europa, a cominciare da quei Paesi del Nord che di solito sono quelli che popolano l’immaginario collettivo delle cose fatte bene.
“Oggi parto dalla #propostanumero1: tutte le mamme e i papà in questi giorni sono alle prese con l’inizio delle vacanze di Natale. Sembra una cosa semplice, ma chi non ha una rete di nonni o parenti e deve andare a lavorare, come gestirà i propri figli fino al 6 gennaio? Spendendo tanto per pagare una baby sitter? Credo sia giusto che la Regione costruisca una rete di centri – liberando l’energia delle parrocchie e del privato sociale, chiamando a raccolta i Comuni e i Distretti, evidenzia Frangipane – capace di funzionare tutto l’anno e d’estate di non interrompersi a luglio, proseguendo la sua attività fino alla ripresa delle scuole. Una rete sostenuta con risorse regionali e utilizzando l’isee (proprio come fatto con la riforma Bonaccini sugli asili nido). Una rete costruita dalla Regione attraverso un’intesa con la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna tesa ad aiutare le parrocchie a risolvere le questioni burocratiche e impostare una formazione permanente degli educatori. Così facendo realizzeremmo anche una forte specializzazione del personale e sosterremmo nuovi posti di lavoro a servizio di una rete di centri che non siano parcheggi per i bimbi ma luoghi di formazione e di gioco. Luoghi in cui i piccoli possano sentirsi a casa, anche quando mamma e papà sono al lavoro”.