
Parma brilla per molti motivi ma non certo per la qualità dell’aria.
Il tema, dopo le polemiche e discussioni che hanno preceduto la realizzazione del termovalorizzatore, torna ad essere caldo. Talmente caldo che in pochi giorni sono state raccolte 28.000 firme per la petizione: “Salviamo l’aria di Parma dall’inquinamento, insieme si può fare”. (LEGGI) A promuovere l’iniziativa è stata Parma a Dimensione Umana, una rete di associazioni del territorio.
Fra le realtà che fanno parte di Parma a Dimensione Umana c’è anche No Cargo e Comitato genitori No Cargo, che proprio sulla qualità dell’aria e sulle conseguenze che può avere l’implementazione dei voli nell’aeroporto cittadino, stanno portando avanti una battaglia iniziata diversi anni fa.
“Stiamo lavorando su più fronti e questo sta cominciando a dare seri risultati – ci spiega Alice Atzeni del Comitato genitori No Cargo. Rispetto a qualche hanno, fa quando in pochi in città conoscevano la problematica, molte persone oggi sono più consapevoli. Abbiamo aderito e sosteniamo la petizione di Parma Dimensione Umana perché affrontiamo questo tema da anni. E una faccia della stessa medaglia.
Essere arrivati in pochi giorni a 27.000 firme è molto importante per noi. Questa petizione magari non avrà valore legale, ma simbolico sicuramente sì. Crediamo che gli amministratori dovrebbero tenere conto e ascoltare le richieste dei cittadini, soprattutto su temi importanti come la salute delle persone e la salubrità del territorio. In particolare i più piccoli hanno tutti i diritti di crescere in un posto sano. E a Parma sforiamo spessissimo con i livelli di Pm10; figuriamoci cosa potrà accadere e quali livelli si raggiungeranno con un aeroporto cargo”.
Nella petizione si legge a chiare lettere: “Viviamo nell’area più inquinata d’Europa. Parma è al 38° posto su scala europea nel tasso di mortalità da polveri sottili (PM2.5) e da 10 anni, nove volte su dieci, supera i limiti giornalieri consentiti di polveri sottili e ozono. Diversi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione fra inquinamento e la salute umana, le cui accertate pesanti conseguenze sulla collettività destano in tutti noi grande preoccupazione. Data la gravità della situazione – scrive Parma a Dimensione Umana – riteniamo sia necessario coinvolgere l’intera cittadinanza in un processo di conoscenza e di partecipazione”.
Basta consultare, in effetti, i rilevamenti di Arpae per rendersi conto che, solo nei primi due mesi del 2021, i superamenti del livello di PM10 sono stati tanti. Gli sforamenti rilevati sono stati 21 e 20 alle due centraline cittadine, rispettivamente Cittadella e Montebello, mentre 20 alla centralina nei pressi di Colorno e 10 in quella in Comune di Langhirano. Era comunque andata peggio lo scorso anno, nello stesso periodo, cioè gennaio e febbraio. Sapendo che gran parte delle particelle emesse derivano dalle attività umane, principalmente dalla combustione di combustibili fossili e biomasse (traffico veicolare, agricoltura, industria e riscaldamento domestico), viene da chiedersi, quindi, quanto incida il traffico veicolare; ricordiamoci che molte persone lavorano da casa in smart working e dunque ci sono molte meno auto in circolazione.
Parma Dimensione Umana chiede poi al sindaco Federico Pizzarotti e alla giunta, di favorire e sostenere concretamente l’impegno di informare e formare i parmigiani su questo tema di primaria importanza per le generazioni di oggi e per quelle future. La petizione è disponibile su Change.org, piattaforma in cui le persone di tutto il mondo avviano campagne, mobilitano sostenitori e collaborano con i decision maker per giungere a soluzioni. Chissà se basteranno le quasi 30mila firme per aiutare amministratori e cittadini a promuovere e adottare comportamenti consapevoli e azioni virtuose, per quanto competenza di ciascuno.
Tatiana Cogo