
28/10/2014
Cassandra è una figura della mitologia greca, tra le più affascinati dell’Iliade di Omero.
Figlia di Ecuba e di Priamo re di Troia, fu la sacerdotessa nel tempio di Apollo.
Apollo, per guadagnare il suo amore, le donò la dote profetica ma, una volta ricevuto il dono, Cassandra rifiutò di concedersi a lui. Adirato, il dio le sputò sulle labbra e con questo gesto la condannò a restare sempre inascoltata.
Cassandra predisse il rapimento di Elena, la successiva caduta di Troia e quando il cavallo di legno fu introdotto dentro alle mura delle città, rivelò a tutti che al suo interno vi erano soldati greci, ma nessuno le credette.
Tutti sappiamo come finì la storia… la città di Troia fu così conquistata dai greci, Cassandra si rifugiò nel tempio di Atena dove fu trovata da Aiace di Locride che la stuprò sul posto.
Venendo ai giorni nostri, è frequente l’attribuzione dell’appellativo “Cassandra” alle persone che, pur annunciando eventi sfavorevoli giustamente previsti, non vengono credute.
La stessa sorte di Cassandra di Troia è toccata, ahinoi, all’ex assessore provinciale alla Protezione Civile Andrea Fellini (nella foto). Avendo questi ben presenti i problemi idrogeologici del nostro territorio provinciale, più volte “profetizzò” l’esondazione del Baganza, invocando più volte l’intervento degli Enti sovraordinati prima che fosse troppo tardi. Purtroppo rimase inascoltato, e sappiamo com’è andata a finire: il Baganza è esondato il 13 ottobre causando più di 100 milioni di euro di danni alla nostra città. Carte alla mano, non è quindi vera la versione fatalistica e auto-assolutoria che contempla che questa esondazione del Baganza fosse inimmaginabile e imprevedibile. Un politico competente aveva previsto tutto, a differenza di altri Enti pubblici che hanno dato l’allarme di allagamento delle golene solo quando il torrente aveva già esondato la città.
In data 04/08/2014 Fellini scrisse ancora ai ministri Boschi, Lupi, Galletti e all’assessore alla Protezione civile della Regione Emilia Romagna, questa volta richiamando l’attenzione e risorse sull’altissimo rischio di dissesto a cui è sottoposto il nostro territorio (leggi la lettera di Fellini).
Un’altra profezia “nefasta” di Fellini… la paura dei parmigiani è che rimanga inascoltata pure questa.
Ma forse che più che un timore è una certezza.
Andrea Marsiletti
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