
15/10/2014
L’operato di A.I.Po, in questo caso più correttamente l’inerzia, è di nuovo al centro di un’interrogazione presentata dal Consigliere regionale di Forza Italia Luigi Giuseppe Villani.
Scrive Villani: “Una parte consistente del capoluogo del Comune di Fornovo di Taro lambita dal fiume Taro e ricompresa tra il ponte della SP 357 e quello della ferrovia Pontremolese, è esposta a rilevante rischio idraulico. Si tratta di un ambito territoriale nel quale, oltre a infrastrutture di interesse pubblico, sono presenti una delle più significative aree produttive del territorio provinciale, con oltre mille addetti, e l’area, di superficie pari a circa 220 mila metri quadrati, oggi interessata da un intervento di bonifica ai sensi del Decreto legislativo n. 152/2006, in cui per quasi 100 anni, fino al 2005, è stata in attività una raffineria. Ho appreso con sconcerto che A.I.Po ha sospeso le attività, da tempo in corso, per la realizzazione di un’opera idraulica – si tratta di una nuova arginatura – in grado di ridurre significativamente il livello di rischio a cui è esposto l’ambito in questione”.
“La necessità di tale opera pubblica – aggiunge il Consigliere regionale – è indiscutibile e particolarmente urgente, considerate le sempre più consistenti evidenze del fenomeno di sovralluvionamento del tratto di fiume interessato – le cui dinamiche sono già state accertate nell’ambito degli studi progettuali curati dalla Provincia di Parma per la tangenziale di Fornovo di Taro – con ulteriore progressivo aggravamento della condizione di rischio. Le caratteristiche del nuovo argine da realizzare, inoltre, sono già state individuate dal progetto redatto dal Servizio Tecnico di Bacino della Regione Emilia-Romagna nel 2009, uno studio che aveva alimentato la convinzione che in tempi rapidi si potesse giungere alla soluzione del problema. A.I.Po, nel frattempo subentrata alla Regione come ente gestore del tratto di fiume interessato, pur abbandonando l’ipotesi di intervento individuata dal Servizio Tecnico di Bacino, vale a dire opere eseguite con il sistema della compensazione, ha sempre rassicurato il Comune di Fornovo di Taro e gli enti interessati riguardo all’inserimento dell’opera nei propri programmi d’intervento”.
“Alla luce di quanto evidenziato – ha concluso Villani – ho chiesto alla Giunta regionale i motivi che hanno portato A.I.Po ad abbandonare il progetto per la realizzazione del nuovo argine redatto dal Servizio Tecnico di Bacino della nostra Regione, dilatando in tal modo inopinatamente i tempi d’intervento, e i motivi per i quali A.I.Po ha sospeso le attività di costruzione dell’opera idraulica, con grave rischio per l’intera zona. Ho chiesto, infine, quali interventi urgenti si intendano assumere nei confronti dei vertici di A.I.Po, il cui operato negli ulti anni è risultato manifestamente inefficace, al fine di riprendere quanto prima i lavori di costruzione di un argine di primaria importanza per preservare le importanti attività produttive insediate e ridurre il rischio di danni ingenti a infrastrutture pubbliche e ambiente”.
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