
16/12/2014
ACCADDE OGGI: Il “Ricevimento de Tè” di Boston (The Boston Tea Party) ebbe luogo quando un gruppo di coloni del Massachusetts, travestiti da indiani Mohawk, salì a bordo di tre navi inglesi ancorate nel porto di Boston e scaricò in mare 342 casse di tè, per un valore di circa 18.000 dollari.
Il raid avvenne attorno a mezzanotte, e rappresentò un chiaro atto di protesta contro il Tea Act del Parlamento britannico del 1773, un disegno di legge finalizzato a salvare la vacillante East India Company abbassando notevolmente la tassa doganale sul tè e garantendo alla compagnia una sorta di monopolio virtuale sul commercio del tè nelle colonie americane. L’imposta bassa permetteva alla Compagnia delle Indie Orientali di applicare tariffe inferiori perfino a quelle del tè contrabbandato in America dai commercianti olandesi, e agli occhi di molti coloni l’atto costituiva un lapalissiano esempio della tirannide britannica.
Quando tre vascelli carichi di da tè, il Dartmouth, l’Eleanor e il Beaver, arrivarono nel porto di Boston, i coloni chiesero che il carico facesse ritorno in Inghilterra. Dopo che il governatore del Massachusetts Thomas Hutchinson rifiutò, il leader dei coloni che protestavano, Samuel Adams, organizzò il raid a cui presero parte circa 60 membri dei Figli della Libertà, il gruppo di resistenza che aveva fondato.
Il Parlamento, indignato per la distruzione palese di beni di proprietà britannica, emanò l’anno seguente i Coercitive Acts, anche noti come Leggi Intollerabili. I Coercive Acts chiusero Boston al commercio britannico, stabilirono il regime militare in Massachusetts, resero de facto i funzionari britannici immuni da procedimenti penali in America, e imposero ai coloni di acquartierare truppe britanniche.
In risposta a tali provvedimenti, i coloni crearono il primo Congresso Continentale al fine di organizzare la resistenza delle colonie americane agli Inglesi, avviando l’escalation che condurrà alla rivoluzione.
Alessandro Guardamagna