Indice di sportività 2014, Parma scende al 15° posto

28/08/2014
h.15.00

L’indice di sportività 2014, la classifica del Sole 24 Ore che fotografa il rapporto tra sport e società su base provinciale, ci vede impietosamente scendere al 15° posto a livello nazionale. Il dato si riferisce all’anno 2013 e testimonia il lento declino a cui stiamo assistendo dopo che nel 2011 avevamo conquistato la vetta della classifica.
Non sono un fan di questo genere di operazioni, so bene che sono sempre frutto di una certa semplificazione, ma non possiamo ignorare il fatto che esse fotografano una tendenza, e quella in atto a Parma non è certo positiva.
Prima dell’insediamento dall’attuale amministrazione la nostra città si posizionava regolarmente tra le prime cinque in Italia, con un picco nel 2011 quando raggiungemmo la prima posizione della classifica. Nel 2013 siamo scesi prima al 12° posto e ora al 15°.
Qualcuno potrà anche rallegrarsi del fatto di essere comunque al primo posto in Emilia Romagna; mi si consenta però di far notare che essere al primo in Italia era ben altra cosa…
Già l’anno scorso ero intervenuto per segnalare l’importanza di questo campanello d’allarme, ma le risposte dell’assessore furono a dir poco evasive.
Questo è quanto scrivevo un anno fa: “Dal mio punto di vista credo sia giunto il momento di imprimere un radicale cambio di rotta: siamo in crisi sugli impianti, che devono ripartire ed essere manutenuti; occorre aprire un dibattito serio e aperto su come gestire le associazioni alle quali servono investimenti che ne garantiscano la sopravvivenza. Non si chiede una stagione di contributi a pioggia, ma il volontariato va sostenuto!
Riconvochiamo gli Stati Generali dello sport, come facemmo nel 2009. Da quell’esperienza, a cui in due giorni parteciparono oltre 250 dirigenti sportivi, nacque Parma Città Europea dello Sport, iniziativa grazie alla quale nel 2011 raggiungemmo il 1° posto di quella classifica che oggi ci penalizza”.
La ricetta, dal mio punto di vista, è ancora questa, e il fatto che sia passato un anno senza che nulla o quasi venisse fatto testimonia la sordità di assessore e Giunta .
Le politiche giovanili sono sostanzialmente ferme e non bastano certo un paio di progetti di co working a rilanciarle. Il dialogo con le associazioni sportive è del tutto assente e per quanto riguarda le strutture sportive meglio stendere un velo pietoso: basti dire che quello programmato al Palazzetto dello Sport è sostanzialmente un intervento palliativo, mentre l’accordo che dovrebbe consentire di riaprire il Quadrifoglio era già stato impostato all’epoca del mio assessorato.
Lo dico ancora una volta: occorre invertire radicalmente la rotta ripartendo dagli stati generali dello sport, un’iniziativa di vero ascolto e condivisione che a questo punto deve essere il punto di ripartenza di un lavoro che deve produrre risultati in tempi ragionevoli. L’alternativa è questo vivacchiare di basso profilo a cui stiamo assistendo da due anni. Se comportasse soltanto il nostro declassamento nelle classifiche del Sole 24 Ore non sarebbe poi così grave, ma la verità è che è il sistema sport nella sua interezza ad essere sempre più colpito da questa inerzia: si perdono entusiasmi, competenze e capacità di relazionarsi con la città; e non si vede luce in fondo al tunnel. Parma non merita di dilapidare in questo modo quello che fino a due anni fa era un patrimonio importante e condiviso e l’assessore Marani deve rendersi conto che ha nelle sue mani le leve per poter modificare questo stato di cose: è ora che cominci ad usarle.

Roberto Ghiretti
Parma Unita

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