
Rubrica: University
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10/03/2014
h.17.10
Il XVI Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, che ha coinvolto a livello nazionale quasi 450mila laureati di tutte le 64 università aderenti al Consorzio, è stato presentato nel corso del Convegno Imprenditorialità e innovazione: il ruolo dei laureati, tenutosi presso l’Università di Bologna, a cui hanno partecipato autorevoli studiosi, ricercatori e rappresentanti del mondo del lavoro a livello europeo e del bacino del Mediterraneo.
Le conclusioni sono state affidate a Romano Prodi, Presidente del Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa.
L’indagine ha riguardato complessivamente 8.500 laureati dell’Università di Parma. La sintesi riportata riguarda solo i laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2012 e intervistati dopo un anno; i laureati magistrali biennali usciti nel 2008, intervistati dopo cinque anni.
I LAUREATI TRIENNALI DEL 2012 E IL LAVORO
L’indagine ha coinvolto 2.942 laureati triennali usciti dall’Ateneo di Parma nel 2012 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2013.
Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali di Parma è pari al 43%, un valore superiore alla media nazionale (41%). Tra gli occupati triennali dell’Università di Parma, il 27% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 16% coniuga la laurea magistrale con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea magistrale è circa il 59%: il 42% è impegnato esclusivamente nella laurea magistrale, mentre, come si è detto, il 16% studia e lavora. Il 12%, non lavorando e non essendo iscritto alla laurea magistrale, si dichiara alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile, con contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.), coinvolge, a un anno dalla laurea, 29 laureati occupati su cento di primo livello di Parma (la media nazionale è del 34,5%). Gli occupati che non hanno un lavoro stabile rappresentano il 71% (prevalentemente con contratto a tempo determinato, mentre il 12% dichiara di essere senza contratto).
Il guadagno (calcolato su chi lavora solamente) è in media di 1.007 euro mensili netti. A livello nazionale è di 997 euro.
L’analisi deve tenere conto che si tratta di giovani che in larga parte continuano gli studi, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro.
I LAUREATI MAGISTRALI DEL 2012 E IL LAVORO
L’indagine ha coinvolto 1.524 laureati magistrali biennali usciti dall’Ateneo di Parma nel 2012 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2013.
A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 59% dei laureati, un valore superiore alla media nazionale del 55%. Il 14% dei laureati continua la formazione (a livello nazionale è il 13,5%). Chi cerca lavoro è il 27% dei laureati magistrali di Parma, contro il 31% del totale laureati magistrali.
A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 29 laureati occupati su cento di Parma, meno della media nazionale (35%). La precarietà riguarda il 71% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato mentre un 5% di occupati è senza contratto, ovvero lavorano in nero).
Il guadagno è di poco inferiore alla media nazionale: 1.036 euro mensili netti. A livello nazionale è di 1.038 euro.
LAUREATI MAGISTRALI DEL 2008 A CINQUE ANNI DAL TITOLO E IL LAVORO: OCCUPATO L’86%
Le crescenti difficoltà occupazionali incontrate dai giovani, neo-laureati compresi, negli ultimi anni si sono inevitabilmente riversate anche sui laureati di più lunga data, anche se occorre sottolineare che, col trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano.
I laureati biennali magistrali di Parma del 2008, intervistati a cinque anni dal titolo, sono 1.200, con un tasso di risposta del 77%.
L’ 86% è occupato: a livello nazionale il tasso di occupazione è dell’82%. Il 4% risulta ancora impegnato nella formazione (è il 6% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 9,5% contro l’11,5% del complesso dei laureati.
La quota di occupati stabili cresce apprezzabilmente tra uno e cinque anni dal titolo, raggiungendo il 78% degli occupati, valore superiore alla media nazionale del 73%.
Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.438 euro mensili netti (a livello nazionale il guadagno medio è di 1.383 euro).
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