
28/10/2014
h.12.10
Alla richiesta di chiarimenti riguardanti gli sversamenti di materia bianca nel Rio Sant’Ilario la Provincia di Parma ci ha risposto che il grasso non viene trattato chimicamente ma solo con acido citrico nel processo di degommaggio.
La soda caustica, scrive la Provincia, è utilizzata dalla ditta solo nel processo di trattamento dei fumi e nessuna autorizzazione è in essere per il trattamento del grasso con additivi chimici.
Questa rassicurazione è sufficiente? Crediamo proprio di no.
L’impianto di rendering e di cogenerazione elettrica a grasso animale era già pronto dall’estate 2013.
Come mai è rimasto bloccato per oltre un anno, fino all’avvio di agosto 2014?
La nostra ipotesi è che il grasso da scarti di produzione del prosciutto ha un’acidità totale molto elevata, perché la stagionatura provoca ossidazione.
Bruciare il grasso in quelle condizioni provoca rapidamente incrostazioni alle valvole del motore ed addirittura ne causa un rapido deterioramento.
Si arriverebbe così alla distruzione del motore del cogeneratore.
Gli sversamenti nel Rio S.Ilario di materia bianca, occorsi non appena partito il cogeneratore fanno pensare che Citterio adotti un processo chimico per purificare il grasso.
Le analisi di Arpa, su un prelievo fatto dalle guardie ecologiche di Legambiente, davano valori di grasso 30.000 volte superiori alla norma.
Ma anche valori superiori alla norma di domanda chimica d’ossigeno (COD).
In altre parole, negli sversamenti presenti nell’acqua del Rio erano ancora in atto reazioni chimiche.
Quali trattamenti chimici avvengono nel grasso all’interno dell’azienda?
Si dice che la soda caustica viene usata dentro lo scrubber e che il grasso viene centrifugato e trattato solo con acido citrico.
Cosa c’entra lo scrubber con gli sversamenti?
Lo scrubber è una torre di lavaggio del gas in uscita dal cogeneratore, dopo che ha bruciato il grasso e serve a ripulire in parte delle polveri le emissioni che finiranno in aria attraverso il camino.
Come può la soda di quell’impianto finire sversata nel Rio insieme al grasso?
Non c’entra proprio niente.
La soda caustica c’entra eccome, ma non serve a pulire il gas quanto piuttosto a pulire il grasso.
Prima vengono utilizzati dei cosiddetti tensioattivi, gli alchilbenzensolfonati (ABS), per separare gli acidi grassi dai trigliceridi.
L’alchilsolfonato si lega con la catena degli idrocarburi lipidici, cioè col grasso, e il tutto viene neutralizzato con la soda caustica originando i solfonati sodici, la cui parte lipidica è adatta ad essere bruciata e l’altra, quella più acida, da smaltire.
Dopo tale lavaggio chimico, infatti, si bruciano i trigliceridi e si buttano gli acidi grassi.
Lo sversamento biancastro nel Rio S.Ilario era probabilmente costituito da residui di acidi grassi da separazione chimica.
Il problema di questi tensioattivi è che non essendo biodegradabili sono nocivi per l’ambiente.
In Citterio quindi, oltre alle emissioni nocive dal camino, ci sono due situazioni gravi.
L’azienda trasforma il grasso in combustibile con un procedimento chimico, per il quale non è autorizzata.
Gli scarti non biodegradabili di quel processo chimico che in passato sono finiti nel Rio si producono ancora ma non si sa dove finiscono.
Giuliano Serioli
Rete Ambiente Parma
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