“Oltre la dicotomia tra partito liquido e partito solido”

SMA MODENA
lombatti_mar24

02/08/2013
h.18.20

La ricostruzione del Partito Democratico di Parma e Provincia non può che partire da una profonda rivisitazione del suo stesso modo d’essere.
Una riorganizzazione è necessaria, anche se non sufficiente, per ottenere un Partito al passo con le sfide della modernità.
Riteniamo che a Parma si possa realizzare un esperimento capace di superare lo sterile dibattito tra “Partito Solido” e “Partito liquido”.
Questo sarà per noi possibile cercando di valorizzare entrambi i soggetti attivi del Pd, vale a dire gli elettori e gli iscritti. Una valorizzazione del tesseramento e dell’adesione al Partito non è in contraddizione con la valorizzazione di forme alternative di partecipazione ne con la consacrazione dello strumento delle Primarie.
Per questo crediamo nell’utilizzo delle elezioni Primarie per la selezione delle candidature negli enti locali in cui il Pd si presenta, e al tempo stesso stiamo studiando diverse forme di consultazione sistematica degli iscritti del Pd, tramite Referendum interni(per altro già presenti nello Statuto del nostro partito), che valorizzino la scelta di aderire al nostro partito.
Pensiamo sia opportuno ripartire dall’unità costitutiva del Pd, vale a dire i suoi Circoli.
E’ necessario ripensare la presenza del Pd sul territorio di Parma, anche alla luce della nuova normativa relativa il finanziamento pubblico ai Partiti. Come criterio generale, pensiamo che vi debba essere un circolo Pd, competente e corrispondente ad ogni livello amministrativo con cui si organizza la macchina statale. Per questo, ad esempio, se si procederà ad unioni fra Comuni, pensiamo sia opportuno prevedere la contemporanea fusione tra circoli del Pd. Un discorso a parte merita il Comune capoluogo: con la soppressione del decentramento, pensiamo si debba ridefinire la presenza del Pd nel territorio comunale. Un criterio di semplificazione potrebbe essere l’utilizzo delle “vecchie” Circoscrizioni( l’unità amministrativa superiore ai Quartieri) e quindi la fusione di alcuni circoli.
Come espresso nel corso dell’ultima Assemblea Comunale, intendiamo utilizzarei i dati sul tesseramento con quelli delle elezioni per capire in quali quartieri sia opportuno conservare una sede o comunque una presenza politica.
Parallelamente, riteniamo vada rilanciato il percorso fondativo di nuovi Circoli “d’ambiente”, vale a dire nei luoghi di lavoro o legati ad una tematica particolare.
Questo sforzo mirato a rilanciare la centralità dei circoli nel nuovo Pd che costruiremo a Parma ha però un presupposto: i Circoli devono tornare ad essere luoghi “vivi”, in cui è possibile partecipare sia alle scelte e alle decisioni che il Pd intende assumere nei luoghi amministrativi locali sia alle questioni politiche nazionali ed internazionali.
Riorganizzare i Circoli del Pd non significa altresì non considerare centrale l’utilizzo del web per la nostra attività politica: nel futuro riteniamo si debba organizzare un’efficiente servizio di iscrizione on line al partito e creare una piattaforma virtuale alla quale possano accedere i tesserati ed in cui si possa discutere e favorire il coordinamento tra i circoli.
La riforma del Partito non può che riguardare anche i livelli sovra comunali. Pensiamo che il Pd debba valorizzare i cosiddetti “coordinamenti di zona” e promuoverne la visibilità. Un protagonismo capace di assecondare e provocare un sempre maggiore coordinamento fra gli amministratori del Pd per quello che riguarda le scelte politiche che coinvolgono più comuni ed aree amministrative più vaste. Questo obiettivo non è legato alla nascita di nuove ulteriori sedi fisiche; l’obiettivo è quello di valorizzare e promuovere una soggettività politica che ad oggi non è forte nè delineata quanto servirebbe.
La riforma del Partito necessita di una massiccia riorganizzazione provinciale. Oggi il Pd ha una struttura organizzativa limitata, ma collegata e sostenibile grazie al finanziamento pubblico ai partiti. Nell’ottica del superamento del finanziamento, dovremo ripensare il nostro modo di organizzarci; dovremo fare questo tenendo ferma sia la necessità di mantenere un minimo di struttura organizzativa sia il rispetto per la professionalità dei dipendenti attuali del Pd.
Per quello che riguarda la struttura politica del Pd, riteniamo si debba definitivamente superare un modello organizzativo funzionale a dare voce e rappresentanza alle sole correnti del Partito e non alla sue migliori energie. Per questo miriamo a diversi obiettivi: una Segreteria provinciale in cui vi siano le migliori competenze che il nostro partito può esprimere e siano chiare le responsabilità ed i compiti di ogni suo membro; una Direzione provinciale che sia il luogo in cui si potrà dare rappresentanza alle varie anime della nostra comunità; una Assemblea snella ed operativa, che possa essere chiamata mensilmente a pronunciarsi sulle principali questioni politiche locali.
I Dipartimenti e Forum tematici del partito , invece, dovranno finalmente essere i luoghi centrali della nostra elaborazione politica. I primi dovranno mettere in rete le competenze presenti nel Pd su ogni tematica (dall’urbanistica alla cultura, dal lavoro alle questioni ambientali, ecce cc); i secondi saranno i luoghi in cui il Pd rende stabile un rapporto con i soggetti che nella società si occupano delle questioni. Così organizzati, i forum potranno diventare delle vere e proprie “reti di collegamento” tra partito e società.
Dovremo curare di più il rapporto tra base e vertice del Pd a Parma. Riteniamo quindi fondamentale che il Partito Democratico organizzi delle assemblee programmatiche annuali. Al Pd di Parma servono frequenti momenti di confronto tra chi è chiamato a svolgere ruoli dirigenti ed i militanti del partito. Questi momenti saranno utili affinché il gruppo dirigente possa mantenere un legame vivo con i suoi elettori ed, allo stesso tempo, possa “rendicontare” la sua attività e i suoi comportamenti alla sua comunità di riferimento.
Pensiamo altresì che sia utile al nostro partito la nascita di un Circolo tematico dedicato alla promozione del dibattito politico/culturale in città. Un Circolo Pd capace di creare spazi ed opportunità di dibattito settimanale tra attivisti, simpatizzanti del Pd e cittadini sulle principali questioni politiche di natura nazionale ed internazionale. Un circolo capace di essere strumento di reale partecipazione alle decisioni e alle posizione che il Pd assume nello scenario politico nazionale ed internazionale.
In ultimo, ma per questo non meno importante, riteniamo sia necessario che la prossima Segreteria del Pd a Parma si debba occupare della questione relativa la festa democratica provinciale. Da troppi anni non sono identificate con il dovuto anticipo le responsabilità relative questo fondamentale aspetto della vita associativa del Pd; da troppi anni è rinviata una necessaria discussione sull’opportunità o meno di tenere la festa del Pd di Parma presso l’area feste di Ravadese.
Riteniamo questi punti organizzativi un’utile base di discussione per la reale riforma del Pd di Parma. Una volta delineati i nuovi caratteri dello “strumento”, nei prossimi mesi potremo discutere le priorità politiche che pensiamo il Pd dovrà affrontare a Parma nei prossimi anni.

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