Terme di Salso: l’allarme dei sindacati

SMA MODENA
lombatti_mar24

27/02/2015
h.12.00


Dopo le decisioni adottate dal Consiglio Comunale di Salso e dal Consiglio Provinciale di procedere all’affitto di “rami d’azienda”, il futuro dei lavoratori delle Terme e dell’intero territorio è fortemente a rischio.
Il tutto sembrerebbe inevitabile: situazione di globale insolvenza dell’azienda; possibilità di affitto a terzi di una parte di essa; possibilità, quasi inevitabile di una procedura concorsuale; sacrifici dei soliti noti (le lavoratrici ed i lavoratori).
Sarà anche importante e trasparente ma non è sufficiente raccontarlo alla città e poi deliberare in Consiglio.
È bene sapere che il sacrificio significherebbe altri 100 licenziamenti, condizioni di lavoro e salario peggiori, sfalcio dei diritti contrattuali dei lavoratori.
Significa porre i lavoratori ed i loro rappresentanti nell’ingiustificabile posizione di dover ratificare con l’inevitabile e necessario accordo sindacale tutto ciò pena il mancato affitto dei rami d’azienda e, di conseguenza, il colpo di grazia per l’intera città.
FILCAM CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS UIL non ci stanno: perché non è giusto, perché si richiede un ulteriore e irrevocabile prezzo a chi ha già pagato con Cassa Integrazione e licenziamenti (pur concordati).
Sembrerebbe che, a fronte di una sostanziale inesistenza di piano industriale e promozione della stagione si mostri agli interlocutori che l’affare, se ci sarà, sarà il risparmio sul costo del lavoro e sul numero dei dipendenti.
Inaccettabile che una simile macelleria sociale venga spacciata come operazione di cui vantarsi per la salvezza del territorio.
Sindacati e lavoratori chiedono una trattativa vera, considerando che già nel passato, anche più recente, si è stati capaci di costruire accordi condivisi dai lavoratori e dall’azienda. Si chiede inoltre che tale trattativa avvenga in sede regionale e ministeriale, per costruire con il necessario apporto di ammortizzatori sociali il futuro della nuova azienda, alla quale dovranno passare tutti i lavoratori dei compendi interessati, e che vi sia la necessaria chiarezza su chi rimarrà in azienda Terme, e per quanto.
Le rappresentanze sindacali rivendicano inoltre l’applicazione dell’accordo vigente siglato in Provincia il 28/11/2014 che prevede 52 licenziamenti tra volontari e pensionandi, la certezza degli incentivi all’esodo e l’utilizzo del Contratto di solidarietà.
Le sigle di categoria restano disponibili, come già dichiarato, a convenire la trasformazione dei lavoratori “in sospensione” in part-time verticale e la stabilizzazione della graduatoria degli stagionali con almeno le 156 giornate utili per conseguire l’indennità di disoccupazione.
Non saranno accettati alcuna forzatura e nessun ricatto.

FILCAMS, FISASCAT E UILTUCS

Commenta nel forum Bassa!