Terme di Salsomaggiore, “la Regione faccia chiarezza”

SMA MODENA
lombatti_mar24

23/06/2015
h.18.20


La Lega Nord punta i riflettori sulle Terme di Salsomaggiore. Fabio Rainieri, vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna e segretario nazionale del Carroccio emiliano ha infatti presentato un’interrogazione alla giunta chiedendo “se è stata accuratamente verificata l’affidabilità finanziaria e gestionale del contraente affittuario del ramo alberghiero della società termale, se sono state presentate fideiussioni oaltri tipi di garanzie finanziarie e se esiste per tale società affittuaria una certificazione antimafia”.
“Dando seguito al programma generale di salvataggio aziendale attraverso la parziale gestione delle attività da parte di privati interessati in un secondo momento all’acquisto definitivo – sottolinea Rainieri nell’interrogazione che a breve sarà seguita da un’altra presentata questa volta in consiglio comunale a Salsomaggiore – il ramo alberghiero di Terme, costituito dagli alberghi Porro e Valentini, sarebbe stato ceduto in affitto alla società di diritto ingleseAccentour Ltd Private Company Limitedbyshares con sede legale a Londra, permezzo di un contratto che sarebbe operativo dal 1 giugno 2015”.
“L’amministratrice unica della società affittuaria – continua Raineri , è Marcella Andreoli che sarebbe coniuge, collaboratrice e socia in affari di Luigi Simari, socio e amministratore didiverse società di servizi alberghieri, oggetto di procedure fallimentari, clamorosi casi di disservizi e presunte irregolarità contrattuali e sottoposto a procedimento penale per emissione di assegni a vuoto”.
Di più, ricorda Rainieri: “L’immobile dell’Hotel Porro parrebbe ancora gravato da ipoteche a favore di due diversi istituti bancari che in passato hanno concesso credito alla società termale ed è sede di alcune attività pratiche dell’Istituto alberghiero Magnaghi mentre l’immobile dell’Hotel Valentini sarebbe stato oggetto di un’operazione di lease back sempre finalizzata ad acquisire finanziamenti a debito per la società termale per cui quest’ultima sarebbe impegnata a pagare ai concessionari un canone di 900.000 € l’anno per 18 anni a partire dal 2009”.
“Particolati non indifferenti – continua Rainieri – che potrebbero mettere a rischio la riuscita dell’operazione dell’affitto di questo ramo d’azienda e potrebbero compromettere in maniera definitiva i posti di lavoro che la riguardano oltre che la possibilità di rilanciare un ramostrategico della società termale e per tutto il comprensorio di Salsomaggiore e Tabiano”.
Per questo, il vicepresidente del Consiglio regionale ha chiesto alla giunta “come si concilia l’attività di gestione alberghiera ordinaria da parte della società affittuaria con le attività pratiche dell’Istituto alberghiero e con i gravami finanziari di cui sono oggetto gli immobili degli alberghi; se le strutture dei due alberghi sono conformi alle normative sulla sicurezza e sull’igiene e se è stato fatto un inventario degli oggetti di valore presenti all’interno dei due alberghi prima di avviare l’esecuzione del contratto di affitto di ramo d’azienda”.