U.S. Grant

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01/03/2015

In seguito alle vittorie ottenute sul fronte del Tennessee, alla presa di Vicksburg con cui la Confederazione venne isolata in due tronconi e alla vittoria di Chattanooga, il 1 Marzo 1864 il Presidente Abraham Lincoln nominava Ulysses Simpson Grant comandante generale degli eserciti dell’Unione. Pochissimi fino ad allora avevano rivestito quel ruolo, che per primo era stato di George Washington all’epoca della Rivoluzione Americana.
Nato in Ohio nel 1822, Grant aveva studiato a West Point dove si era laureato nel 1843. Successivamente aveva prestato servizio durante la guerra col Messico nel 1847-1848 e luogo la frontiera fino al 1850. Fu in quegli anni che acquistò esperienza nel campo della logistica e comprese l’importanza di mantenere le truppe impegnate al fronte sempre adeguatamente rifornite, competenze che in seguito consoliderà ed utilizzerà al meglio all’epoca della Guerra Civile.
Allo scoppio del conflitto Grant non era più in servizio e stava lavorando come commesso nella conceria del padre a Galena, in Illinois. Dopo la caduta di Fort Sumter nell’Aprile del 1861 si arruolò di nuovo e il primo incarico assegnatogli fu quello di organizzare le truppe in Illinois, dove fu presto nominato colonnello del 21° fanteria. Dopo esser stato promosso generale di brigata nel Luglio di quell’anno, Grant nel Febbraio del 1862 conseguì importanti successi militari assicurando all’Unione il controllo del tratto superiore del fiume Tennessee, costringendo alla resa le guarnigioni confederate di Fort Henry e Fort Donelson.
Tale mossa fu particolarmente importante poiché permise alle cannoniere nordiste di discendere il Tennessee e colpire ripetutamente le roccaforti nemiche lungo il fiume interrompendone i collegamenti. Nonostante si fece sorprendere a Shiloh nell’Aprile di quell’anno rischiando la disfatta – e qui oltre a criticare Grant bisognerebbe sottolineare l’abilità di Johnston che riuscì ad arrivargli addosso con l’armata del Tennessee cogliendolo di sorpresa – seppe comunque mantenere il controllo del campo di battaglia, organizzare la resistenza e costringere i Sudisti a ritirarsi. Nei due anni successivi condusse diversi tentativi per conquistare Vicksburg sul Mississippi, che furono infine coronati dal successo nell’estate del ‘63. Lincoln sostituì Halleck come generale in capo di tutti gli eserciti dell’Unione quando scelse Grant per tale carica. A differenza del predecessore, che rimase comunque un abile organizzatore, Grant non servì da dietro una scrivania e non perse tempo a scendere in campo contro l’Armata della Virginia Settentrionale di Lee in Virginia.
Famoso per aver ottenuto vittorie costringendo gli avversari alla resa incondizionata – Unconditional Surrender Grant era il soprannome che gli venne affibbiato dopo i successi nel teatro occidentale – da un punto di vista tattico Grant non fu un comandante innovatore, e neppure dotato di particolare spirito d’inventiva come Garbaldi; basti pensare che i suoi attacchi spesso si risolsero in scontri frontali contro il nemico, cercando un punto debole per poterne sfondare le linee ed accerchiarne lo schieramento, seguendo schemi tutto sommato tradizionali. Strategicamente invece egli comprese più di ogni altro comandante dell’Unione – ad eccezione forse di Sherman – che la guerra contro la Confederazione era un conflitto di volontà e di mezzi dove l’unico modo per sconfiggere il Sud era quello di annientarne sistematicamente le forze sul campo di battaglia demolendone allo stesso tempo il fronte interno, le infrastrutture e le capacità di rifornire gli eserciti. Per fare ciò era necessario impiegare senza esitazione il potenziale costituito dalle maggiori risorse economiche, umane e materiali di cui il Nord disponeva.
Taciturno, riservato e grande organizzatore, riprendendo le parole di Raimodo Luraghi, “Grant si sforzava di dare alla sua azione strategica la più solida base logistica” e come un matematico operava consapevole che le soluzioni adottate erano suscettibili di mutamento a seconda dei valori che le incognite – le mosse del nemico – potevano assumere. Prima di operare si assicurava tuttavia il controllo di tutti gli elementi noti che potevano giocare a suo vantaggio, che poi sfruttava con implacabile e metodica determinazione.
Grant fin dagli inizi dimostrò di possedere la volontà necessaria per trasformare tale visione strategica e modus operandi bellico in realtà, fino alla vittoria finale sull’avversario ad Appomattox nel 1865.

Alessandro Guardamagna

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