… ma almeno arrestateli!

23/06/2015

E’ finita con la serie D, ma perlomeno è finita!
La telenovela del Parma Calcio si è conclusa nel modo che era più prevedibile considerata la gestione sciagurata della società di questi anni.
Ripartiamo dalla D… la B sarebbe stato un “regalo” eccessivo, una sanatoria immeritata per una dirigenza vergognosa e per una nomenclatura cittadina che in questi anni ha fiancheggiato, se non lodato come “uno di noi”, Ghirardi e Leonardi.
Chi non meritava di finire nella curva dei campetti dei dilettanti erano i tifosi del Parma che anche in questi mesi surreali hanno dimostrato un attaccamento alla squadra straordinario, e neppure i giocatori che fino alla fine hanno dato prova di professionalità e impegno arrivando persino a sconfiggere la Juventus campione d’Italia che qualche settimana dopo avrebbe eliminato il Real Madrid in semifinale di Champions.
Nella barzelletta del Parma Calcio abbiamo visto di tutto, tutte le etnie, tutti i fini, leciti e illeciti. Compratori da tutto il mondo (albanesi, sloveni, russi, ciprioti, angolani, statunitensi…) e da tutta Italia (da Brescia a Roma) operanti nel settore del petrolio, della carta, delle aziende agricole slovene, del lusso, della finanza, del design, della moda, del cinema, del baseball, del compro-oro, annunciavano disponibilità di bonifici milionari che però non arrivano mai, chi per farsi pubblicità sui giornali nazionali, chi per riciclare denaro sporco, chi per fare hackeraggio finanziario, chi perchè afflitto da mitomania. La città e la squadra Parma sono stati messi alla berlina da gente senza un euro, con la Citroen C3 pignorata per multe non pagate.
Certo, le manette ai polsi di un personaggio buffo come Manenti hanno rappresentato un momento eclatante della commedia… ma quel fermo è stato come se in una rapina a mano armata in banca con due guardie a terra ammazzate e due clienti stuprate in bagno, avessero arrestato solo il palo seduto nel bar davanti all’entrata.
Passi ripartire dalla D, ma perlomeno venga fatta giustizia e si mettano le manette ai veri responsabili di questo scandalo (leggi “Parma Calcio: non potrà che finire con le manette ai polsi di qualcuno”). Se riuscissero a farla franca sarebbe uno scandalo ancora più grosso della retrocessione tra i dilettanti.

Andrea Marsiletti

lombatti_mar24