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23/11/2010
h.14.40
“Se sei un uomo indossa il fiocco bianco: è il tuo impegno personale a non commettere, a non tollerare e a non rimanere in silenzio nei confronti della violenza contro le donne”. E’ un invito a condividere una nuova cultura, fatta di rispetto e relazioni positive fra i generi, quella che Provincia e Comune di Parma – insieme alle due aziende sanitarie Ausl e Ao – rivolgono ai cittadini del territorio in occasione della Giornata mondiale contro la violenza alle donne. Il 25 novembre 2010 sarà per volontà di questi enti, un momento ulteriore per riflettere su come debellare quella che ancora oggi è drammaticamente la prima causa al mondo di morte per le donne. Una piaga che sembra non aver mai fine, perpetrata per lo più negli ambiti familiari e comunque da uomini conosciuti dalle proprie vittime.
“Questa giornata la vogliamo dedicare a tutte quelle donne che anche quest’anno sono state uccise e sopraffatte dalla violenza degli uomini. L’ultima vittima e di poche ore fa. Crediamo si debba fare una grande opera di informazione per questo abbiamo scelto un interlocutore privilegiato che sono i giovani uomini, nei luoghi che loro frequentano che sono la scuola e quelli in cui si pratica lo sport. Per loro e per tutti quelli che vorranno ci sarà un fiocco bianco da indossare, a testimonianza del loro impegno contro la violenza sulle donne”. E’ l’assessore provinciale Marcella Saccani che questa mattina ha aperto con il collega del Comune di Parma Lorenzo Lasagna l’incontro di presentazione delle iniziative in programma per il 25 novembre. Anche per vincere quel silenzio che spesso accompagna le violenze contro le donne, la Provincia di Parma, in collaborazione con il Comune di Parma, ha realizzato uno spot ispirato al progetto presentato da una classe dell’Ipsia che si è aggiudicato la IV edizione del Premio Colasanti Lopez, che andrà in onda nelle giornate del 24 e 25 novembre nei TG delle emittenti televisive TV Parma e Teleducato.
“La violenza contro le donne ha purtroppo molte forme che vanno dalla discriminazione, sino all’uccisione – ha spiegato Lasagna – Se le vittime sono donne, i carnefici quasi sempre sono uomini e, ed è da noi uomini che deve iniziare la presa di coscienza di questo fatto e siamo noi uomini che dobbiamo porre in atto tutti quei comportamenti che valorizzino la differenza di genere nel rapporto con le donne e che evitino il ricorso forme di discriminazione e maltrattamento”.
Come impegno attivo contro la violenza alle donne, già la scorsa domenica, circa ottocento atleti hanno indossato il fiocco bianco, cosa che accadrà anche per le prossime partite e manifestazioni come quella in agenda il 26 e 27 quando si terrà il forum delle associazioni sportive del territorio. Gianni Barbieri presidente del Coni ha promesso che tutti indosseranno il fiocco bianco.
Sempre nella mattinata del 25 novembre sono anche in programma due incontri con gli studenti delle superiori. Prima al “Solari” di Fidenza (alle 9 nell’aula Magna) e all “Ipsia” di Parma (alle 11 nell’aula Magna). Vi interverrà Claudia Priano autrice del libro “Smettila di camminarmi addosso” (edizioni Guanda) che dialogherà con la platea di studenti insieme a un rappresentante delle forze dell’ordine L’obiettivo è quello di confrontarsi con le ragazze e i ragazzi affrontando il tema attraverso letture, racconti di esperienze personali e storie vere. Purtroppo i dati e i fatti di cronaca raccontano che spesso le donne sono vittime di violenza già da molto giovani, tra le mura domestiche, nelle relazioni coi pari, nei primi rapporti di coppia. Alcune classi di entrambi gli istituti lavorano da diversi anni su questo tema, attraverso la partecipazione a progetto annuali come Educ e il Premio Colasanti Lopez. Il preside dell’Ipsia Adriano Cappellini presente all’incontro di oggi ha sottolineato l’importanza di eventi come questi in cui il mondo degli adulti entra nella scuola e porta e un messaggio.
Anche le aziende sanitarie sono in campo e insieme sono promotrici di un manifesto dedicato alla giornata e alla Campagna del Fiocco Bianco con l’head line “Stop alla violenza sulle donne: dipende anche da te”. L’Ausl, impegnata come ha sottolineato Paola Campanini in azioni continue e costanti dedicate a tutelare la dignità delle lavoratrici, ha predisposto 300 locandine per i servizi e le unità operative aziendali e nella giornata del 25 distribuirà un migliaio di fiocchi bianchi ai dipendenti maschi, affinché lo indossino come gesto di solidarietà e condivisione della giornata. L’azienda Ospedaliero Universitaria, ha spiegato il direttore amministrativo Maria Rita Buzzi, ha in programma un incontro con i dipendenti finalizzato alla definizione di una procedura dell’azienda per l’accoglienza alle donne vittime di violenza.
Società sportive che hanno aderito al 25 novembre 2010, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Magik Basket Asd – 11 squadre, 110 ragazzi
Pgs Lauda S.Benedetto – due squadre – 1° e 2° divisione – 40 ragazzi
Barilla G. e R. Fratelli S.p.A – 1 squadra
A.D.S. Energy Volley Parma – 14 squadre – 170 ragazzi
A.C. OIKI – 2 squadre – 20 giocatori
Audace – 3 squadre – 60 ragazzi
Sorbolo – pallavolo e calcio – 30 giocatori
Interclub Parma – calcio – 100 ragazzi
Cus Parma – basket, calcio, volley, 50 ragazzi
Fipsas – pesca sportiva – 130 uomini
Fontanellato – calcio – 60 ragazzi
Kyu Shin Do Kai Parma A. S. D. – arti marziali – 50 ragazzi
I dati: uccisa una donna ogni tre giorni
Sono ufficialmente 439 tra il 2006 ed il 2009 le donne uccise in Italia per mano maschile. La maggior parte di queste sono italiane e gli autori sono italiani. Viene uccisa mediamente una donna ogni tre giorni. I tentativi di omicidio sono il doppio, quasi il triplo del numero delle donne uccise. Da un recente studio (gennaio 2010) del Servizio Politiche per la sicurezza e la polizia locale della Regione Emilia Romagna “Violenza di genere e Sicurezza delle donne in Emilia Romagna” (quaderno Città Sicure n. 35) emerge come le giovani donne siano quelle più a rischio.
Nella nostra Regione le donne vittime di violenza sono soprattutto quelle dai 25 ai 34 anni (53,9% contro la media nazionale del 38,2%). Il rischio di violenza aumenta anche con il livello di scolarità e di professione: le donne laureate hanno un tasso di vittimizzazione del 53% mentre per il 55% le vittime sono dirigenti/libere professioniste. E sono le donne separate/divorziate quelle che per il 72,2% subiscono maggiori violenze. Una lettura dei dati che prenda in considerazione la variabile emancipazione femminile ci fa dire che c’è una correlazione tra emancipazione e violenza. Ovvero, nelle regioni dove è maggiore l’emancipazione femminile sono maggiori il tasso di riconoscimento e di consapevolezza della violenza in quanto tale, così come la disponibilità a parlare con un’intervistatrice di quanto subìto. Non è così però purtroppo per quanto riguarda la denuncia, indistintamente in ogni parte d’Italia, le donne denunciano molto poco. E’ di 6 milioni 743 mila la stima, in Italia, delle donne tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita ma più del 90% non denuncia (Istat 2006).
La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Nel 1999 le Nazioni Unite hanno dichiarato il 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. È stata scelta questa data per ricordare l’assassinio delle sorelle Mirabal, uccise perché si opponevano al regime di Rafael Leònidas Trujillo, il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per trent’anni.
Il 25 Novembre del 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana.
E’ dal 1981 che la giornata viene celebrata a livello internazionale, ma solo dopo la dichiarazione delle Nazioni Unite e grazie alla Quarta Conferenza Mondiale delle donne, tenutasi a Pechino nel 1995, che ha assunto il tema della violenza contro le donne come prioritario.
La Storia della Campagna del Fiocco Bianco
Nel 1991, a seguito della strage di 14 studentesse dell’École Polytechnique di Montreal per mano di Marc Lepine, un gruppo di uomini in Canada ha deciso di assumersi una responsabilità: quella di esortare gli uomini a parlare di violenza contro le donne a prendere le proprie iniziative e a muoversi in maniera attiva. Hanno deciso che portare un nastro bianco sarebbe stato un simbolo dell’opposizione degli uomini alla violenza contro donne. Dopo solo sei settimane di preparazione, più di centomila uomini in tutto il Canada hanno portato un nastro bianco.
La Campagna del fiocco bianco arriva in Italia per la prima volta grazie all’Associazione Artemisia di Firenze, che in occasione del 25 Novembre 2006 e in collaborazione con gli enti locali e altre associazioni attive a tutela dei diritti umani, l’ha promossa.