A Torrile la mostra “Il corpo del reato” di Caterina Orzi

Una mostra in cui a parlare sono i dettagli: una lacrima di sangue, le escoriazioni, le ferite, la bellezza di corpi imperfetti che sfuggono ai canoni imposti e cercano di rifiorire. 

C’è tutto questo, con molteplici significati, ne “Il Corpo del Reato”, la mostra fotografica dell’artista Caterina Orzi (esposizione a cura di Stefania Provinciali) che si terrà in municipio in strada Primo Maggio 1 a San Polo di Torrile dal 19 novembre al 3 dicembre con inaugurazione sabato 19 novembre alle 17.30. 

“Violenza è lo spintone, lo schiaffo, le mani intorno al collo che non ti fanno respirare – spiega l’artista -. Violenza è non vedere più il sole, non avere altre possibilità. Si arriva alla violenza da piccole cose che appartengono alla quotidianità, gesti legati alla rinuncia dei tuoi desideri, all’accontentarsi di giorni che non ti appartengono, a riflessioni che giustificano la tua infelicità e la nutrono”.

Le immagini e i testi dell’esposizione – promossa dal Comune di Torrile e patrocinata da Parlamento Europeo, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Parma – ci dicono chiaramente: “costi quel che costi, rimarrò fedele ai miei sogni”, “cercherò la felicità in questa bella incertezza” e “seguirò la mia natura” perché “l’imperfezione racchiude tra le pieghe della pelle il segreto dell’essere umano”. 

“La mia fotografia è legata al gesto pittorico – aggiunge l’artista -. La fotocamera, nel preciso momento dello scatto è un’estensione del mio sentire, essa stessa è corpo. Sulle foto scorre la vita, dall’infanzia all’adolescenza, all’età adulta, una raffigurazione di corpi e ritratti di donne. Qua il corpo è territorio dell’emozione, della passione, della sofferenza, dell’introspezione, ma soprattutto della ribellione, luogo d’amore e morte. Gli scatti sono copie del vero, evocazione di identità, stati d’animo. La mostra si apre, o si chiude, con una trilogia di volti, immagini sul pensiero come esperienza fisica ed emotiva in evoluzione. Sono scatti di corpi messi a nudo, come per non immaginare il sublime di qualcosa che li copre”. 

“Le immagini di Caterina Orzi – sottolinea la curatrice Stefania Provinciali – sembrano indicare una via che parte dalle origini, le indaga, ne ricompone i particolari attraverso scelte oggettive e filtro della macchina fotografica. C’è un mezzo che si integra con il modus operandi, c’è l’occhio tecnologico e l’occhio umano che si misurano nella ricerca di uno scambio necessario, come la natura umana si compensa con l’intelletto”. 

E Paolo Barbaro aggiunge: “Caterina Orzi non è una fotografa, e forse è per questo che le immagini che in fondo – ma solo in fondo, come vedremo – sono fotografie, ci affascinano e ci interrogano. È inutile cercare di collocarle entro i canonici generi: hanno qualcosa del paesaggio come della natura morta, come dell’autoritratto e indubbiamente questi ambiti entrano nelle motivazioni di base dell’opera”. 

Il tema dell’impegno per promuovere iniziative che contrastino la violenza sulle donne è uno dei capisaldi dell’Amministrazione Comunale di Torrile, promotrice della mostra. 

“Fare rete tra istituzioni, associazioni e famiglie – evidenzia Lucia Frasanni, assessora alla Cultura e alle Pari opportunità – è una delle carte vincenti per contrastare ogni forma di violenza e di stereotipo di genere contro le donne. A Torrile, da anni, abbiamo intrapreso questa strada coinvolgendo tutte le anime della nostra comunità in numerose iniziative che vanno dagli spettacoli teatrali alle mostre (fotografiche ed artistiche) sino ai flash mob, ai laboratori e ai corsi di formazione con insegnanti e studenti”. 

Testimonial della mostra sono le formazioni femminili delle società Parma calcio, Rugby Colorno e Panthers Parma. “Il mondo dello sport è una preziosa risorsa per favorire la parità di genere e contrastare qualsiasi forma di violenza contro le donne – sottolinea il sindaco di Torrile, Alessandro Fadda -. La nostra Amministrazione Comunale, da anni, è al fianco di tutte le società sportive del territorio di Torrile ed è convinta che si debba investire sempre di più nelle iniziative scolastiche e nel sostegno alle società sportive dove i nostri ragazzi e ragazze si formano come cittadini e cittadine consapevoli e rispettosi dei diritti di tutti”. 

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