A Barcellona si fanno le ore piccole!

SMA MODENA

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16/01/2011

Siamo in compagnia di Eleonora, venti anni, sguardo sbarazzino e un po’ canzonatorio, da pochi giorni ritornata a casa in quel di S. Andrea di Torrile a festeggiare le brevi vacanza natalizie con i famigliari e i propri amici prima di ritornare alla Università spagnola di Barcellona che frequenta da settembre in veste di “studentessa Erasmus”.

Eleonora, a che facoltà sei iscritta?
Studio Storia dell’arte all’università Alma Mater di Bologna; a ottobre 2010 ho iniziato il II anno.

Quando è nato in te il desiderio di partire per l’Erasmus?
Da sempre ho desiderato fare un’ esperienza all’estero, studiare in un’Università di un Paese diverso è una grande opportunità. Appena ho potuto fare domanda per la borsa di studio l’ho fatta, nonostante fossi al primo anno di corso.

Come mai hai optato per studiare a Barcellona? Molti studenti della tua età scelgono destinazioni quali Francia, Germania, e Regno Unito.
Ho scelto Barcellona un po’ per caso. In un primo momento non avevo idee precise sulla città in cui avrei abitato per alcuni mesi, ma ero sicura che il Paese che mi avrebbe ospitato sarebbe stato la Spagna. Volevo imparare un a nuova lingua, quella spagnola!

Hai ricevuto un supporto organizzativo da parte della università che frequenti?
Diciamo teoricamente si, ma in pratica la più grande difficoltà dello studente erasmus di provenienza italiana, è quella di essere seppellito dalla burocrazia e di essere totalmente solo ad affrontarla. Poi per l’alloggio, per il piano di studi, e più in generale per tutte le cose che riguardano la vita di studente straniero all’estero, posso dire che l’università di appartenenza è davvero assente.

Che università di Barcellona ti ha assegnato il Progetto Erasmus?
Studio alla Universitat Autonoma de Barcelona (UAB), seguo regolarmente le lezioni e ho già dato alcuni esami che al ritorno in Italia al termine dell’esperienza erasmus mi verranno convalidati secondo il piano di studi in vigore alla Alma Mater.

Dopo i vari preparativi del caso, alla vigilia della partenza, come ti sentivi, che sensazioni provavi? Avevi ripensamenti?
Ero totalmente agitata, contenta di andarmene ma con un po’ di amarezza. Sentivo che lasciavo tutti i miei amici, anche se per pochi mesi. La più grande preoccupazione era quella di aver preso in affitto una casa che non “esisteva”, o meglio, era reale ma non la avevo vista né per foto né tanto meno fisicamente. Ho fatto tutto su internet. Ho contattato il proprietario dopo aver vagliato un annuncio interessante. Ma temevo che l’ombra di una bufala incombesse su di me!
Poi non è stato così per fortuna!
Vivo infatti con una ragazza di 18 anni che studia filologia inglese nata e vissuta ad Aragon; con un ragazzo di 26 anni laureato in fisica che ora lavora come informatico; con una ragazza di 24 anni che studia educazione infantile e lavora part-time per mantenersi agli studi. Questi ultimi sono entrambi catalani.

Ti sei ambientata fin da subito ai ritmi spagnoli e più in generale a uno stile di vita penso abbastanza diverso da quello italiano? Correggimi se sbaglio.
Diciamo di sì, abituarsi a dormire al pomeriggio, svegliarsi tardi la mattina, uscire tutte le sere e tornare all’alba, non è poi così difficile.

Descrivi una tua “giornata tipo”, da studentessa erasmus.
Sono in affitto in un appartamento a Cerdanyola del Valles, vivo vicino alla università UAB, per cui al mattino mi sveglio e vado a piedi a lezione solitamente dalle 08,30 alle 02,30 del pomeriggio. Ritorno a casa subito dopo per il pranzo insieme alla mia coinquilina; poi per 2 ore non facciamo un bel niente (siesta!). Quindi si studia: andiamo in biblioteca o stiamo a casa.
Verso le otto usciamo per l’aperitivo cerveza y tapas! Poi a casa a cenare e se il giorno dopo si va in università andiamo a letto non troppo tardi, comunque mai prima delle due di notte!

Come mai secondo te cresce di anno in anno il numero di studenti italiani che scelgono le città spagnole come meta ideale per svolgere il Programma Erasmus?
Perchè lo spagnolo è una lingua facile, perchè in Spagna c’è un sacco di fiesta, si mangia bene ed è un Paese affascinante.

Indica come trascorri il weekend con i tuoi compagni universitari in Spagna: se sei stata in locali dicci qualche nome, o bar in cui vengono servite specialità da provare… oppure zone della città o quartieri che bisogna visitare.
Di solito il sabato o il venerdì quando si esce ti devi preparare psicologicamente. Esci grosso modo verso le 20/21 di sera e non torni fino al mattino dopo verso le 9, mai prima!
Si va per bar, a piluccare qualcosa e a bere una cerveca, fino all’orario di entrata delle discoteche (le 02,00 circa). Una volta in discoteca si balla fino al mattino e poi dritto a far colazione.
Tra i locali che frequento assolutamente da non perdere il RazzMatazz, il mercoledì sera (come in Italia il miercoles è la serata erasmus). Con gli amici spagnoli vado spesso al City Hall che è in Plaça Catalunya, super in centro e carino.
Se ci si veste un po’ più chic si può entrare al Ribelinos, però bisogna avere un abbigliamento abbastanza elegante.
Ma il mio locale preferito é Florida 135, una discoteca che si trova vicino a Huesca ed è la terza più grande di Spagna. Di recente sono stata al Florida 135 e ho dei ricordi incredibili! La serata iniziò alle 07,00 di sera con aperitivi vari e si concluse alle 08,00 di sera del giorno dopo. Più di 24 ore di fiesta non-stop! Vietato dormire!.. il giorno successivo, non ti dico in che stato ero…

A livello gastronomico hai trovato delle pietanze spagnoli o catalane che ti piacciono particolarmente?
Preciso che sono vegetariana, perciò di paella non se ne parla; non l’ho mai assaggiata! A Barcellona si mangia molto pan con tomate, tortilla di patate, e una cosa molto buona che fanno da queste parti è il formaggio di capra.
Poi il moniato (che da noi non è molto comune) cioè la patata dolce. La cucinano in tutti i modi ed è buonissima.
Preferisci tortillas o tapas?
Tapas y cerveza!

La cosa più disgustosa di cui hai fatto esperienza a Barcellona?
Sicuramente il calimocio. Una bevanda a base di coca cola e vino rosso in genere si usa il nostro lambrusco. Il risultato è una bevanda a basso contenuto alcoolico ma davvero schifosa!

La cosa che ti è piaciuta di più di Barcellona?
Il fatto che è una città multietnica, con una popolazione mediamente giovane piuttosto numerosa. E soprattutto l’arte che si respira semplicemente camminando dalle vie più centrali a quelle periferiche. Il gusto per il bello che i catalani mostrano dando valore alle opere di grandi artisti quali Dalì, Mirò, Picasso e Gaudì. La vivacità della gente sempre attiva a qualsiasi ora del giorno e della notte.
E’ una città che non dorme mai! 

                                                                                Tommaso Villani

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