Rossi: “Stop assistenzialismo”. Forza Italia: “Un fallimento”

SMA MODENA
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Entro fine agosto decine di famiglie (italiane e straniere) ospiti dei servizi sociali saranno costrette a lasciare il residence Parmigianino di viale Piacenza (vedi sito residence) dove abitavano da tempo. Lo riporta la Gazzetta di Parma.

Per l’assessorato ai Servizi sociali del Comune, Laura Rossi, che i conti di quei residence li deve pagare, è una scelta doverosa e obbligata: “Perché non possiamo fare dell’assistenzialismo senza regole. Noi come assessorato vogliamo aiutare chi è in difficoltà ma dobbiamo tenere conto delle risorse disponibili: che sono scarse. E valutare caso per caso. Vogliamo aiutare in primo luogo chi non ha reddito. Nel caso di famiglie in cui almeno uno dei componenti abbia un lavoro dobbiamo tenerne conto. Non solo: offriamo assistenza e alloggio gratuito per periodi anche lunghi. Ad esempio alcune delle famiglie che ora dovranno lasciare il residence sono ospitate gratuitamente da oltre due anni. In questo tempo hanno avuto la possibilità di mettere da parte, grazie al loro lavoro e alla completa assistenza fornita, una piccola somma mensile necessaria, ad esempio, per l’anticipo di un appartamento in affitto. Ad un certo punto da parte loro ci deve essere lo sforzo e la dimostrazione di voler intraprendere un percorso in autonomia. Per noi non c’è la possibilità di farci carico all’infinito della loro ospitalità”.

Ovviamente questa decisione non trova d’accordo le famiglie che dovranno uscire dal Residence: “Io, mia moglie e le nostre quattro figlie siamo qui da un paio d’anni. E ci hanno detto che entro la fine del mese dovremo andarcene», si sfoga un immigrato nigeriano. Che allarga le braccia sul futuro: «Dove andremo? Non lo so. So solo che è una ingiustizia»

Un giudizio condiviso da altri, soprattutto da quelli che i conti con lo sfratto li hanno dovuti già fare. E ora si trovano senza un tetto, come è accaduto alla famiglia italiana – padre, madre e due bambine – che dalla prima settimana di agosto «abita» in auto nei parcheggi del Barilla Center.

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Una quarantina di famiglie sfrattate da qui alla fine del mese. Lo dice, con nonchalance, l’assessore ai Servizi sociali Rossi.

Una decisione che rappresenta il fallimento delle politiche sociali dell’amministrazione Pizzarotti. Pagando a queste famiglie l’affitto di un alloggio in un residence – e, come dice la stessa Rossi, alcune ci vivono da quasi 2 anni – , si è scelto di privilegiare un assistenzialismo puro, semplicemente pagando un conto e senza progettualità. Siamo di fronte ad un’amministrazione sempre più priva di idee e che, in tema di emergenza abitativa, ha eliminato due progetti a capo di Casadesso e Parma Abitare semplicemente perché pensati dalla precedente amministrazione.

Si sarebbe dovuto lavorare per dare alle famiglie uno strumento per ricostruire la propria vita. Una volta sfrattate queste persone cosa faranno? Dove andranno? Molte di loro si ritroveranno senza un tetto sopra la propria testa. Data la situazione generale di crisi, l’assessore e il sindaco dovrebbero farsi capofila per creare un sistema di welfare che dia alle persone gli strumenti per “rifarsi” una vita, magari in collaborazione con la curia (che tanti spazi ha a disposizione) e con le tante associazioni di volontariato cittadine.

Perché non destinare a queste famiglie, gli alloggi e gli spazi nei quali si pensa di ospitare profughi? Perché non ospitarle, in alternativa, nell’ex scuola di Castelnuovo? Si potrebbe, infine, cercare di incentivare gli affitti a canone calmierato. E’ necessario, però, farsi un’altra domanda: se non si è più in grado di pagare l’alloggio alle persone da tempo in carico ai servizi sociali, come si possono accogliere tutti i profughi in arrivo?

Paolo Buzzi, consigliere comunale Forza Italia Parma
Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza