
10/11/2011
h.17.50
La Guardia di Finanza ha acquisito tutta la documentazione relativa al costituendo inceneritore di Parma. E’ una ragione in più per fermare questa opera inutile e dannosa, in attesa di sviluppi e far partire le vie alternative che esistono.
Da anni denunciamo l’inutilità di questo progetto e diverse discrepanze tutte messe nero su bianco in nostri documenti ufficiali come interrogazioni, risoluzioni: dal raddoppio dei costi dell’impianto, all’appalto per le opere accessorie da 42.5 milioni di euro che ha visto un solo partecipante e vincitore la CCC di Bologna in consorzio d’imprese con aziende polacche, al trucco di bruciare 20.000 tonnellate annue di fanghi di depurazione che si possono trattare a freddo con il solo scopo di incamerare contributi pubblici dei “certificati verdi”), il sovradimensionamento voluto dell’impianto.
A questi fatti si aggiunti altri macigni: esposti e fermi al cantiere per abusi edilizi (vicenda non ancora terminata), una procedura d’infrazione a perta dalla Commissione Europea per l’irregolarità dell’affidamento diretto della gestione dell’impianto ad Iren Spa (prima Enia Spa) senza passare da gara. Questione questa che potrebbe costare una multa da ben 9 milioni di euro.
La via d’uscita ci sarebbe. La proposta alternativa, presentata con una risoluzione dal Movimento 5 Stelle e bocciata da tutti i partiti lo scorso fine luglio. Partiti uniti dal Pd al Pdl che non si sono nemmeno degnati di discuterla. L’aula resto scandalosamente MUTA: ecoc il video youtu.be/d6BBHVUgIqU . Gli stessi partiti che nel Comune di Parma hanno detto no in massa al referendum. In primavera si vota ed il Movimento 5 Stelle porterà tra la gente la proposta alternativa studiata insieme al Comitato Gestione Corretta Rifiuti di Parma.
Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna
Assemblea legislativa regionale
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