Anziano convinto a versare migliaia di euro, poi minacciato: una denuncia per estorsione

SMA MODENA

Un 80enne parmigiano è stato contattato da un falso agente che gli ha promesso un capitale di 268mila euro che risultava a suo nome, ma bloccato e convincendolo a versare alcune migliaia di euro per sbloccarlo.

Dopo il pagamento, la vittima è stata minacciato per ottenere ulteriori somme, ma il denaro promesso non è mai arrivato. Il raggiro del capitale bloccato si basa su false promesse di recupero o guadagno di somme ingenti, richieste di anticipi o commissioni, e spesso minacce o pressioni psicologiche per ottenere ulteriori pagamenti, con l’obiettivo finale di far sparire i soldi versati dalle vittime.

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Vigatto hanno concluso una complessa attività investigativa a seguito della quale hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma un 52enne italiano, ritenuto il presunto responsabile di estorsione ai danni dell’ottantenne parmigiano.  

Secondo quanto emerso dall’indagine, l’anziano, contattato più volte telefonicamente e via chat da un presunto agente di una società estera, ha creduto alla promessa di entrare in possesso di un capitale di ben 268.000 euro che sarebbe risultato bloccato a suo nome.

La vicenda ha avuto inizio lo scorso dicembre, quando l’uomo ha ricevuto i primi messaggi da numeri sconosciuti: il presunto agente lo ha rassicurato sulla possibilità di recuperare la somma senza alcun anticipo di denaro.

Con il passare delle settimane, però, il raggiro si è fatto più insistente. Il sedicente agente ha convinto l’anziano che per avviare la pratica sarebbe stato necessario effettuare un bonifico di oltre 2.900 euro, garantendo che l’importo sarebbe stato rimborsato entro poche ore grazie a un fantomatico sistema di “chargeback”.

Dopo aver ceduto alle pressioni e alle rassicurazioni, il pensionato ha eseguito il bonifico e inviato la ricevuta all’agente tramite WhatsApp.

Nonostante le promesse di accredito immediato del capitale, la somma non è mai arrivata sul conto dell’80enne. Nei giorni successivi, il sedicente agente ha continuato a rassicurare la vittima, arrivando a chiedere un ulteriore versamento di oltre 4.000 euro, giustificato da presunte variazioni di cambio e costi aggiuntivi.

Di fronte al rifiuto dell’anziano, il presunto agente è passato alle minacce, sostenendo che solo una procedura con l’Agenzia delle Entrate e le Forze dell’Ordine avrebbe permesso il rimborso.

A quel punto, l’80enne ha compreso di essere stato vittima di una truffa e ha deciso di interrompere ogni contatto, ignorando le ulteriori chiamate e i messaggi intimidatori ricevuti rivolgendosi, carte e pagamenti fatti alla mano ai Carabinieri della stazione di Vigatto.

I Carabinieri hanno così avviato una complicata indagine per ricostruire e destrutturare la fitta rete di menzogne e risalire all’identità del responsabile del reato.

Concentrandosi sui movimenti del denaro i militari hanno seguito la traccia del bonifico effettuato dall’anziano. Un’analisi minuziosa che, con la collaborazione dell’istituto di credito ha portato all’identificazione del beneficiario.

Parallelamente, i Carabinieri hanno scandagliato le comunicazioni, risalendo agli intestatari dei numeri di telefono e gli indirizzi IP utilizzati per costruire il raggiro. La meticolosa attività investigativa ha portato all’identificazione del presunto responsabile: si tratta di un 52enne italiano residente fuori regione, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.

Al termine degli accertamenti compiuti e ottenuto un solido quadro indiziario, il 52enne, fatto salvo il principio di innocenza sino a sentenza definitiva, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per estorsione.