Stallo istituzionale, “serve senso di responsabilità”

SMA MODENA

02/03/2013
h.12.30

Dunque è finita con il pareggio sostanziale a tre e quindi con l’ingovernabilità.
Eppure c’è chi ha vinto e chi ha perso.
Hanno perso Bersani e Monti che erano già pronti a governare insieme e sicuri di poterlo fare ma hanno fatto una campagna elettorale disastrosa. Di Bersani in campagna elettorale non si ricorda una proposta che abbia destato significativo interesse. Ci ha detto solo che lui e i suoi sono persone serie ma per avvalorare questo, di cose serie non ne ha mai dette. Ha sempre inseguito Berlusconi, arrancando, sulla propaganda, mentre i suoi continuavano nella fastidiosissima demonizzazione dell’avversario storico ricoprendolo di insulti. Grillo, i sinistri lo hanno insultato meno ma lo hanno trattato con spocchia ed arroganza ancora di più che verso Berlusconi sottovalutandolo enormemente. Arroganza e demonizzazione sono i due atavici difetti della sinistra italiana che ancora una volta gli hanno fatto perdere una clamorosa occasione di governare il Paese.
Monti invece di salire è sceso nel becero, nonostante il suo fare altezzoso, attaccando praticamente a senso unico Berlusconi fino a dargli anche del cialtrone. Si è autocelebrato all’infinito e beandosi della sua saggezza ha propagandato come giusti provvedimenti e soggetti che gli italiani moderati cui si rivolgeva meno sopportano: le tasse, i poteri stranieri, le banche. Alla fine dal piedistallo è caduto.
Hanno vinto Grillo e Berlusconi che hanno cavalcato la protesta e interpretato i desideri della gente arrabbiata e desiderosa di novità drastiche, scioccanti. Grillo è scioccante di suo per il suo rifiuto dei media, per l’assalto alla casta, perché propone la rivoluzione del sistema che sta crollando.
Berlusconi, invece, ancora una volta, dopo 19 anni è riuscito a ripresentarsi, facendo proposte scioccanti, che sparigliavano le carte dei suoi avversari, come l’unico interlocutore credibile degli italiani che si sentono oppressi da uno stato il quale tra tasse, disservizi e ingiustizie è avvertito come un nemico. Molti si vergognano di dire che lo votano ma nel segreto dell’urna poi lo votano. Meglio lui che va per le spicce e per tagliare le tasse ti restituisce l’IMU e promette di far cambiare a Equitalia i metodi da gabellieri medievali piuttosto che chi difende Equitalia, elogia le tasse o fa proposte moraliste.
Ora la situazione è difficile ma con un po’ di senso di responsabilità se ne può uscire bene, cambiando buona parte di una Costituzione non più adeguata come contratto sociale per la nostra comunità nazionale.
Mentre in economia bisogna cercare si svegliarsi dalla depressione dando più fiducia e aiuti alle imprese e portando più Italia nell’Europa che deve diventare dei popoli e non della burocrazia e delle banche.

Giuseppe Pantano